In questi giorni terribili stiamo tutti a casa (o quasi) e sui social ci chiediamo quando finirà questo “pandemonio” per ritornare alla nostra “normalità”. Ma ritorneremo presto alla nostra vita abituale? Con molto pragmatismo penso che per tutti sia difficile dire quando questa emergenza cesserà, anche se i marinai ripetono che dopo la tempesta arriva sempre la bonaccia! Ma ritorneremo ad avere la stessa vita abituale di prima? Forse qui sorge più di un dubbio. Al momento, secondo la nostra tradizione cristiana, non possiamo che affidarci, oltre che agli “eroi” medici e al personale tutto della sanità, alla speranza. Cosa diversa, invece, per alcuni settori economici, come quello della pesca, dove, al momento, non c’è nessun intervento concreto a sostegno per i pescatori e le imprese di pesca, al di là dei vari annunci. E poi, che dire della delusione per l’abrogazione della “Circolare urgente” – dichiara Salvatore Martilotti, presidente del Comitato Pescatori – da parte della D.G. Pesca del MIPAAF dopo pochissimi giorni? Probabilmente la politica degli annunci ha dei limiti e senza volerlo, forse, si è sottovalutato la “complessità” dell’economia ittica. E, pertanto, si può supporre che i cento milioni di euro previsti sono pochini per l’emergenza in atto sia per la pesca che, soprattutto, per il colosso dell’agricoltura, pur essendo settori dell’agroalimentare autorizzati dal Governo a svolgere l’attività dopo i noti limiti imposti. E possibile ipotizzare che i pescatori sono stati abbandonati per una disattenzione? Di certo fa’ pensare l’abrogazione della “Circolare urgente” sostituita da una seconda trasmessa via mail ieri mattina che dà nuove indicazioni agli armatori, i quali entro le 24 ore precedenti all’eventuale arresto giornaliero delle attività, devono predisporre un piano indicando le imbarcazioni che svolgeranno l’attività e quelle che si fermeranno per l’emergenza Covid-19. Di seguito con autocertificazione trasmetterlo all’Autorità competente che successivamente controllerà la documentazione richiesta. Ora chi conosce il settore pesca sa bene che, per la composizione della nostra flotta regionale, per le previsioni delle condizioni meteo-marine del giorno dopo e non solo, è abbastanza problematico predisporre un piano così come richiesto. Allora una domanda sorge spontanea: chi ha la responsabilità del governo della cosa pubblica, ai vari livelli, ha considerato che il settore è in ginocchio e, come dichiarano diversi esperti del settore, oltre il 50% del prodotto sbarcato resta invenduto? Qualcuno ha valutato il tracollo economico dell’intera economia ittica? E poi per ritornare alla “Seconda Circolare urgente”, per rispettare la legge come si fa’ a garantire la distanza fra i vari lavoratori a bordo? E certamente non cose infondate se si dice che bisognava prendere atto sin dall’inizio dell’emergenza che la normativa sulla sicurezza e’ abbastanza complicata applicarla a bordo delle imbarcazioni da pesca, soprattutto poi nei piccoli battelli della pesca artigianale. E, pertanto, alla data odierna, dobbiamo prendere atto che il Governo, malgrado la buona volontà, ha solo annunciato gli interventi a sostegno del settore con i pescatori e le imprese di pesca abbandonate al loro destino. A leggere notizie riportate dai giornali on-line e dai vari blog c’è molto interessamento da parte dei nostri parlamentari, ma anche della Regione. E poi i Comuni costieri potevano non impegnarsi? Noi apprezziamo l’impegno, ma, purtroppo, non registriamo nessun risultato concreto a sostegno dei pescatori. A questo punto una cosa vorremmo chiedere ai nostri governanti regionali e locali: ma perché non incominciate ad attivare interventi che possono rientrare nell’ambito delle vostre competenze? Perché i Comuni costieri non intervengono con aiuti ai piccoli pescatori artigianali, ormai, in tanti, sprofondati nella povertà? Invece di annunciare gli impegni, non sarebbe più opportuno sostenere i piccoli pescatori nella vendita del prodotto ittico locale con strutture adeguate da parte dei Comuni costieri? E, in particolare per la consistenza della flotta artigianale e per sviluppo costiero il Comune di Corigliano-Rossano, carente di tali strutture, – continua Salvatore Martilotti – non potrebbe attivarsi per promuovere il consumo del “prodotto ittico sbarcato localmente” dai piccoli pescatori” attraverso la realizzazione di strutture provvisorie da utilizzare come “mercatini ittici al consumo” con la gestione affidata ai piccoli pescatori con il marchio di qualità del “Pesce trasparente di Schiavonea” che, in questo periodo terribile, può rassicurare i consumatori delle bontà organolettiche del mare del golfo di Corigliano Calabro? E la Regione Calabria – conclude Salvatore Martilotti – non può compiere uno sforzo importante, in questa emergenza senza precedenti, attuando subito un “Piano Pesca Straordinario” per rispondere ad una crisi straordinaria delle imprese di pesca e dei pescatori e, in particolare, quelli della forte componente maggioritaria artigianale, con aiuti all’occupazione, alle attività di servizio e supporto ai sistemi produttivi, ed in particolare facilitando l’accesso al credito con gli strumenti finanziari innovativi previsti dalla legge regionale di settore, la n.27/2004 |