«È inquietante, inammissibile e pericolosissimo, specie in questa fase di aumento dei contagi da nuovo coronavirus, che non siano arrivati i dispositivi di protezione individuale e i ventilatori polmonari ordinati da aziende del Servizio sanitario della Calabria. Secondo la denuncia pubblica del commissario dell’Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli, questi materiali sarebbero stati tutti “dirottati” verso le regioni del Nord». Lo affermano, in una nota, i parlamentari del MoVimento 5 Stelle Francesco Sapia, Bianca Laura Granato, Giuseppe d’Ippolito e Paolo Parentela, che precisano: «Qui non si tratta di cedere a polemiche, ma di stabilire se le aziende pubbliche della salute che operano in Calabria debbano, come sacrosanto, essere messe nelle condizioni di garantire la prevenzione oppure no, il che sarebbe terribile». «C’è – proseguono gli stessi parlamentari – un evidente problema politico da chiarire con il ministro della Salute, che dovrebbe preoccupare anche la nuova giunta regionale. L’emergenza Covid-19 è nazionale, le regioni meridionali, e in particolare la Calabria, sono le più sguarnite sul piano dell’assistenza sanitaria. Perciò è fondamentale – rimarcano i 5 Stelle – che adesso, e non con ulteriori rinvii, giungano in Calabria i ventilatori polmonari e i dispositivi di protezione necessari ad affrontare la situazione, atteso che, secondo le stime disponibili, nei prossimi giorni si attende il picco dei contagi, che in Calabria potrebbero schizzare ad oltre 500 per la fine di marzo, con tutte le gravi conseguenze in termini di stress delle strutture sanitarie pubbliche e dei vari operatori, i quali continuano a lavorare con rischio e gravi difficoltà quotidiane». «Al ministro della Salute – concludono i parlamentari del Movimento 5 Stelle – chiediamo di attivarsi immediatamente, intanto presso il capo della Protezione civile nazionale, per risolvere con urgenza questo problema della ripartizione sui territori italiani, in relazione alle specifiche necessità e al di fuori della logica della contesa tra “poveri”, degli strumenti indispensabili in tutti i presìdi e reparti». |