Un primo bilancio dell’attività di controllo effettuato nell’ultimo fine settimana da parte dei carabinieri della compagnia di Corigliano, chiamati a far rispettare le prescrizioni sull’obbligo di rimanere a casa per far fronte all’emergenza Coronavirus, può definirsi sicuramente positivo ed importante. Infatti i militari dell’Arma guidati dal capitano Cesare Calascibetta hanno proceduto (nella propria zona di competenza che va da Corigliano e fino a Rocca Imperiale) hanno effettuato ben 600 controlli, che hanno riguardato 450 persone, il bilancio è stato che 50 cittadini sono stati deferiti per la violazione dell’art.650 del codice penale (inosservanza dei provvedimenti dell’autorità) a seguito del Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri. Più nel particolare a Corigliano le persone deferite all’Autorità giudiziaria sono 18, di queste 11 risiedono nel Centro storico (qui come si ricorderà ieri è stato chiuso anche un circolo ricreativo), 6 sono di Schiavonea ed uno dello Scalo. Questa mattina i militari hanno denunciato un uomo, pluripregiudicato del luogo, sia per inosservanza dell’articolo 650 che in base all’articolo 75 del Dpr 309/90. L’uomo, infatti, pur provvisto della necessaria autocertificazione con la motivazione dell’acquisto di beni di prima necessità, non è stato in grado di comprovare ai militari la veridicità della stessa e, alla vista dei medesimi militari, ha fatto cadere per terra due dosi, già confezionate, di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Vi è poi da dare notizia di una donna di Rocca imperiale che è stata fermata per due giorni consecutivi e che girava per le vie del paese senza un comprovato motivo. Ed in entrambe le circostanze è stata multata dai militari. Va aggiunto che tutte le forze dell’ordine impegnate nell’applicazione e nel rispetto dei provvedimenti già ricordati, fanno sapere che i controlli continueranno ed anche con maggiore intensità fino a che gli attuali provvedimenti non verranno revocati. Quindi bisogna fare molta attenzione, ma soprattutto tutti siamo chiamati a rimanere a casa.
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