Crediamo che ormai sia chiaro a tutti come le disposizioni emanate negli ultimi giorni dal sindaco Stasi, soprattutto in virtù di quanto deciso dal governo centrale, per combattere in maniera forte ed efficace l’espandersi del contagio da coronavirus in città, stanno producendo, finalmente, gli effetti sperati. Basti vedere le strade cittadine o i posti frequentati soprattutto di sera dai giovani, per rendersi conto che i corossanesi hanno capito che bisogna rispettare alla lettera le disposizioni. Ma nonostante gli ottimi risultati sin qui conseguiti, purtroppo, in città resiste qualche “zoccolo duro”, per fortuna però ci sono le forze dell’ordine che non stanno lesinando energie per far rispettare le ordinanze. Così registriamo anche notizie del genere. In una vasta operazione di controllo i militari della Compagnia dei carabinieri di Corigliano, diretta dal capitano Cesare Calascibetta, hanno scoperto che un circolo ricreativo continuava a rimanere aperto nonostante le ormai note prescrizioni di chiusura. E i carabinieri, una volta dentro, hanno trovato sette persone intende a dare sfogo alle loro attività di svago. Sono stati, così, individuati e denunciati a norma dell’articolo 650 del codice penale (inosservanza dei provvedimenti dell’autorità). Il locale è stato chiuso ed a sua volta è stato denunciato e segnalato alla Prefettura e alla Procura della Repubblica anche il titolare dell’esercizio, in quel momento assente. Che ora rischia il ritiro della licenza. Nel mentre nella mattinata di ieri, sabato, sempre bel centro storico di Corigliano, i militari dell’Arma hanno fermato una donna che camminava a piedi lungo le vie della città senza autocertificazione e senza una reale motivazione. I carabinieri, insospettiti, hanno avviato ulteriori controlli e dopo una perquisizione, le hanno trovato, sotto al giubbotto, due stecche di mannite una sostanza che solitamente viene utilizzata per “tagliare” le sostanze stupefacenti. A questo punto, oltre alla denuncia a norma dell’art.650, è stata eseguita anche una perquisizione all’interno dell’abitazione della donna.
|