I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno denunciato sei persone, di cui cinque coriglianesi ed una bulgara, per la violazione delle disposizioni restrittive alla libertà di movimento impartite con il D.P.C.M. dell’8 marzo 2020 e successive modifiche. Nello specifico ieri sera mentre due pattuglie, una della Stazione di Corigliano Calabro ed una della Sezione Radiomobile ausonica, erano di pattuglia nella popolosa frazione di Schiavonea, passando per la piazzetta Portofino notavano un assembramento di persone sedute su due panchine ed intente a conversare senza rispettare le misure di distanza ed igienico-sanitarie previste per il contenimento del virus Covid-19. Per tale motivo si chiedeva se fossero in possesso dell’autocertificazione comprovante le esigenze lavorative, assistenziali, mediche o di prima necessità, prevista dalla normativa e che avrebbe consentito loro gli spostamenti esterni. Ma anche in questo caso rispondevano negativamente. L’incoscienza del loro comportamento, aggravato dal fatto che si trovavano assembrati su delle panchine, si evidenziava del tutto quando, interrogati dai Carabinieri, davano risposte assolutamente superficiali, chi asserendo, fra l’altro, che non voleva stare agli arresti domiciliari e chi sostenendo che il fatto del Coronavirus era tutta una bufala mediatica. I sei soggetti, la cui età va dai 18 anni del più piccolo ai 55 anni del più grande, venivano denunciati, per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità e rischiano fino a tre mesi di carcere. Solo nella giornata di ieri sono state controllate nell’area coriglianese oltre 30 persone ed una decina di locali per la verifica della corretta attuazione della normativa prevista dal D.P.C.M. dell’8 Marzo e successive integrazioni. Continueranno i controlli dei Carabinieri sia agli esercizi pubblici che alla circolazione delle persone per una corretta ed attenta applicazione delle disposizioni impartite dal Governo e volte a contenere la diffusione del Coronavirus. |