Lasciare in abbandono il pediatra nel suo ambulatorio significa in qualche modo abbandonare i bambini. La denuncia della pediatra Sapia Maria Grazia non può restare inascoltata, perché si tratta di un grido di dolore e di forte preoccupazione per le conseguenze che potrebbero ricadere sui piccoli, che prima di ogni altra cosa dovremmo tutelare. Abbiamo da tempo denunciato lo stato in cui versa la sanità in Calabria e nel nostro territorio dello Jonio Cosentino. Nella grave situazione dell’oggi, che stiamo vivendo, tutto è più complicato, ma non per questo possiamo non sentire la disperazione che la denuncia ci consegna. Alle Istituzioni, innanzitutto a quelle sanitarie, è chiesto il dovere di intervenire per non lasciare in solitudine chi si trova in prima linea in un momento così difficile. La denuncia non lamenta il lavoro, pur oltremodo gravoso per i tempi interminabili, di cui tutti gli operatori sanitari in tutte le postazioni si stanno facendo carico, con dedizione ed abnegazione, in una tale emergenza per Coronavirus, ma chi è in prima linea non può combattere a mani nude, senza sicurezza per sè e per l’utenza, senza i mezzi indispensabili non si può garantire la sicurezza dei bambini e dei loro familiari, così come di tutti i pazienti, oltre che dello stesso personale sanitario. Non si neghi ai piccoli di poter avere una visita! Chiediamo al Commissario dell’ASP di Cosenza e ai responsabili dei servizi sanitari regionali e provinciali di evitare la sospensione del servizio di pediatria, attivandosi per l’immediata fornitura del materiale sanitario necessario, pena il collasso. Il servizio di Pediatra di famiglia è in prima linea per la diagnosi e la prevenzione, per cui sarebbe grave responsabilità omissiva non consentirne il funzionamento ovvero non garantirne la sicurezza , abbandonando le tante famiglie alle loro ansie e alle loro preoccupazioni per i loro, i nostri bambini.
PD Corigliano Rossano
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