Graziella Sapia, pediatra di Corigliano Rossano, lancia l’allarme, per la professionista si è giunti al limite ed annuncia la possibilità di essere costretta a sospendere il servizio presso l’ospedale Compagna. “Come Pediatra, sento il dovere morale e professionale di non tirarmi indietro, di non negare una visita. Ma devo denunciare il senso di abbandono totale da parte delle istituzioni. Rischio il collasso assistenziale, perché ho quasi terminato le irrisorie scorte a mia disposizione. Siamo in piena emergenza e il Pediatra di famiglia è in prima linea per la diagnosi e la prevenzione, seguendo pedissequamente le direttive del Governo e della categoria. Rispondiamo a centinaia di telefonate, a qualsiasi ora, di genitori preoccupati ai quali non lesiniamo nessun suggerimento e chiarimento. I nostri ambulatori restano aperti seguendo le regole dell’appuntamento solo per le urgenze, ma comunque lavoriamo a contatto con l’utenza. Sappiamo che la sintomatologia nei bambini è più blanda e una tosse con febbre, che potrebbe essere un banale raffreddore, può celare una infezione da Coronavirus. Pertanto, nonostante le raccomandazioni e le rassicurazioni telefoniche, non possiamo assumerci la responsabilità di negare una visita; anche perché ormai la domanda di eventuali contatti con soggetti a rischio lascia il tempo che trova perché siamo già in una fase avanzata epidemica. Come Pediatra continuo ad offrire il mio supporto a chiunque me lo chieda; ma sono costretta ad elemosinare mascherine, guanti, camici monouso e disinfettanti, presidi indispensabili per tutelare sia la mia salute che quella dei bambini, perché il Sistema Sanitario non riesce a fornirne. Non solo, sono costretta a denunciare ufficialmente tale situazione per evitare conseguenze legali per omissione di soccorso in quanto l’ambulatorio del Pediatra è un presidio del Servizio Sanitario Nazionale. Mi rendo conto delle enormi difficoltà che l’Asp sta affrontando, che si sommano alle enormi carenze ormai cronicizzate nel nostro sistema che fa acqua da tutte le parti; ma ci sono delle priorità imprescindibili come la salute dei piccoli che sono più indifesi. Auspico anche un intervento incisivo da parte di tutta la categoria”. |