Se, rispetto al dibattito sul progetto di fusione, vi sono delle provocazioni sicuramente inopportune, destinate a montare polemiche del tutto inutili ed a creare confusione nei cittadini, queste vanno ricercate solo ed esclusivamente in talune cicliche iniziative o ricostruzioni giornalistiche chiaramente pilotate da personaggi in cerca di visibilità, altrimenti impossibile.
È quanto dichiara il vicesindaco Francesco Paolo ORANGES respingendo quelle che appaiono ancora una volta come delle sconclusionate arringhe difensive su vicende normalissime e di ordinaria amministrazione, trasformate ad arte in equivoci, sia da chi le diffonde, sia dal cronista d’ufficio che pensa di dar loro parvenza di notizia.
Purtroppo non vi è alcuna notizia. Non vi è stato e non vi è, infatti, almeno nelle intenzioni mie e dell’Amministrazione Comunale, alcun rapporto epistolare in corso, di nessun tipo, con il coordinatore delle cento associazioni per la fusione Corigliano-Rossano Amerigo Minnicelli. Né vi sono con lo stesso Minnicelli e con i sodalizi e sodali rappresentati rapporti conflittuali. – Certo, prendiamo atto dalla lettura dei quotidiani di oggi (lunedì 22 giugno), che il coordinatore Minnicelli pare non abbia gradito, nella forma e nella sostanza, la richiesta fattagli dal Comune di Corigliano di avere accesso a tutti i riferimenti utili delle cento ed oltre associazioni da egli coordinate. Un atto dovuto, normale, procedurale. Privo di qualsiasi altra valutazione o intenzione ostruzionistica. L’obiettivo, tra l’altro già dichiarato in altre occasioni pubbliche, era e rimane quello di riuscire ad invitare tutte le singole associazioni ed i loro rappresentanti ad un ulteriore e, per quel che ci riguarda, quanto mai necessario momento di approfondimento democratico e dialettico su contenuti e metodi del processo di fusione tra le due città dell’Area Urbana. – Quello che l’Amministrazione Comunale vuole evitare, per essere ancora più chiari è che, come verificatosi sempre fino ad oggi, ad incontri pubblici su una questione che per noi è di importanza storica, a non essere adeguatamente coinvolte siano ancora una volta proprio le popolazioni ed a non essere presenti, paradossalmente, siano proprio le cento e oltre associazioni promotrici, rappresentate sistematicamente dalle stesse pochissime persone. Vi è stato forse in passato un corto circuito informativo al quale volevamo e vogliamo porre rimedio, per continuare a riempire di contenuti e di numeri battaglie ed iniziative che altrimenti, proprio nella popolazione, quella più lontana dai palazzi o dai salotti, continuano a venire percepite a ragione come elitarie, radical-chic e rispondenti ad interessi che non appaiono generali. – Noi continuiamo a ritenere che il processo di fusione sia anzi tutto culturale e come tale sia strategico ed irrinunciabile per le due comunità di Corigliano e di Rossano e per l’intero territorio. Ed è proprio per queste ragioni che, pur avendo più volte aderito e sostenuto senza remore le iniziative delle associazioni promotrici, consideriamo ineludibile ridurre l’attuale oggettivo GAP di informazione e di convincimento che, su questa storica opportunità, esiste – e non vi è chi possa negarlo – tra i cittadini e quanti se ne sono fatti indiscutibilmente promotori. – Una pagina così importante per le storie passate e future di Corigliano e di Rossano non può essere scritta dietro il pressing di club e circoli di adepti, né può essere il risultato di quello che spesso appare come un vero e proprio stalking verso i rappresentanti istituzionali delle due città i quali, democraticamente eletti, sono sicuramente più deputati a rispondere alle istanze delle popolazioni di singoli o consorterie per quanto stimabili o elogiabili rispetto alle loro finalità. (Fonte: MONTESANTO SAS – Comunicazione & Lobbying). |