Carissimi fratelli e carissime sorelle della nostra amata Chiesa di Rossano-Cariati, i giorni delicati e difficili in cui veniamo a trovarci, impongono a tutti noi attenzione e discernimento profondo. La nostra responsabilità di credenti ci chiama a scelte forti ma piene di animo cristiano. Rigettando ingenuità e superficialità siamo chiamati ad assumerci con la nostra vita la responsabilità della vita altrui, non possiamo lasciarci andare a imprudenze e impegnarci a fare nostre le norme emanate dalla pubblica autorità che regolano il nostro vivere sociale. Non sempre ci riesce facile capire fino in fondo il senso di quanto ci è chiesto di vivere, ma credo che per tutti sia chiaro come l’unico modo concreto per togliere terreno fertile al COVID-19 sia sospendere le relazioni ravvicinate. Non dobbiamo perdere la speranza, questi giorni passeranno e la preghiera ci aiuterà a sentire la vicinanza di un Dio che combatte con noi e soffre per noi e con noi. Questi giorni non ci vedano protesi a Caccia di notizie, spesso non vere, ma ci trovino impegnati a trovare consolazione nell’intimità della famiglia e della preghiera. Ognuno faccia la propria parte perché il dolore sia alleviato e consolato, e tutelata la vita di tutti. Il panico non ci guarirà e solo il rispetto e l’osservanza di quanto ci viene chiesto potrà aiutare a garantire più serenità e meno fatica. Cresca nei nostri cuori un rinnovato sguardo d’amore per la vita e per il Signore e la Pasqua che viene ci trovi, come afferma S. Paolo “non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità” (1Cor 5,8). Pertanto, in forza di ciò,
• visto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 circa la sospensione a livello preventivo, fino a venerdì 3 aprile, sull’intero territorio nazionale delle “cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri”; • visto il Comunicato della CEI dell’8 marzo 2020 in ottemperanza al Decreto su indicato; • visto il Comunicato della CEC sempre della stessa data, entrambi in ottemperanza al Decreto di cui sopra, si dispongono i seguenti provvedimenti, da rispettare rigorosamente, sull’intero territorio diocesano
1. Da oggi, 9 marzo 2020, le Messe con il concorso di popolo rimangano sospese, per cui si è dispensati dall’obbligo di assolvere al precetto festivo, invitando, comunque, tutti i fedeli a unirsi in preghiera nelle proprie abitazioni in comunione con i propri presbiteri, che devono celebrare quotidianamente in privato, al fine di custodire la vita di ciascuno.
2. Le chiese rimarranno aperte per la preghiera individuale, garantendo la possibilità di accedere al Sacramento della Penitenza, rispettando la distanza richiesta di almeno un metro e non utilizzare i confessionali ma luoghi più ampi come la sacrestia o ambienti adiacenti la chiesa, a condizione che sia possibile garantire la dovuta riservatezza del Sacramento. Inoltre, qualora si rendesse necessario, si garantisca il Viatico e il Sacramento dell’Unzione degli Infermi.
3. Si sospendano le Messe esequiali; è consentita la benedizione della salma in occasione della sepoltura al cimitero, come previsto dal rituale delle Esequie. Tutto ciò alla presenza dei soli familiari stretti.
4. Si sospendano anche i Matrimoni, i Battesimi e le Cresime in forma pubblica, consentendone, in via del tutto eccezionale, la celebrazione (qualora non si possa rinviare) in forma strettamente privata e senza Messa, alla presenza dei soli testimoni, padrini e familiari stretti, rispettando la distanza prevista dalla normativa.
5. Sono sospese le processioni, le feste e altre manifestazioni parrocchiali e diocesane. Inoltre non si prevedano incontri di catechesi, iniziative pastorali e riunioni di altro genere, annullando, in ogni caso, eventi precedentemente fissati.
6. Si consiglia, inoltre, con le dovute precauzioni, di non disattendere a quelle che sono le opere di misericordia corporale.
7. Si utilizzino i nuovi mezzi di comunicazione per coltivare la pietà e la devozione del popolo di Dio, diffondendo il seme della Parola nel campo del Signore.
Alcuni, in maniera sincera e in buona fede, mi chiedono di non interrompere le celebrazioni, perché si ha bisogno dell’Eucaristia. È vero, ma è vero pure che Gesù ha dato sé stesso perché noi avessimo la vita, non possiamo tentare Dio, sfidando la prudenza, e non possiamo mettere in pericolo la vita degli altri. L’Eucaristia non è negata ma solo l’assemblea liturgica è momentaneamente sospesa.
Ce la faremo!
Alimentiamo questo tempo di digiuno eucaristico con il pane della Parola e la preghiera. La vita religiosa femminile, guidata dai nostri monasteri, ci da appuntamento ogni sera alle or e 21 con il “monastero invisibile”, riuniti nelle nostre case saremo connessi dalla preghiera e non dal cellulare. Mercoledì prossimo, 11 marzo, ci ritroveremo tutti insieme nella supplica alla Vergine Achiropita.
Con affetto sincero vi saluto e di cuore vi benedico! Torino, dalla Casa dei Missionari della Consolata, 9 marzo 2020
Giuseppe SATRIANO Arcivescovo
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