Ultimati gli interventi di sanificazione dei reparti dell’Ospedale Spoke nella struttura di Corigliano il Pronto Soccorso riaprirà al pubblico domattina, lunedì 9 marzo. Fino alla riapertura resta disponibile, presso la struttura ospedaliera di Corigliano, il servizio di ambulanza attrezzato per tutti gli eventuali casi di emergenza ed a servizio dei reparti. Viene confermata, inoltre, attraverso la collaborazione dei volontari delle Croce Rossa Italiana l’attivazione del pre-triage nelle tende installate nei due presidi dello Spoke di Corigliano-Rossano (rese, quindi, funzionanti senza il personale dell’ospedale). Resta attivo il monitoraggio con isolamento domiciliare in tutti i casi nei quali ne ricorrano le condizioni prescritte. È quanto è emerso nella riunione operativa ad hoc per fare il punto sulla situazione dello Spoke rispetto all’emergenza Coronavirus, promossa dal Sindaco Flavio Stasi ed svoltasi nella sede della Protezione Civile alla presenza del direttore sanitario dell’Ospedale Spoke di Corigliano-Rossano Pier Luigi Canino, del direttore dell’Unità Operativa Complessa dello Spoke Natale Straface e del responsabile dell’area jonica del dipartimento prevenzione dell’Asp Martino Rizzo. L’incontro è servito anche a fornire chiarimenti e rassicurazioni rispetto alla gestione sanitaria del caso del paziente positivo al Coronavirus, registrato ed accertato al plesso ospedaliero di Corigliano. I contatti del personale sanitario – è stato spiegato da parte dei dirigenti dello Spoke – sono stati in misura contenuta sia in termini di tempo che di tipologia di assistenza, viste le condizioni cliniche non critiche del paziente in questione. Il personale operante al Pronto Soccorso non è stato esposto in misura tale da dovere imporre provvedimento di isolamento fiduciario. Nel corso della riunione è stato infine valutato e condiviso, con l’obiettivo di gestire al meglio l’eventuale diffusione del COVID-19, di adibire un’area ad hoc dello Spoke di Corigliano-Rossano per il ricovero e l’assistenza di casi di contagio con difficoltà respiratoria che non necessitano di terapia intensiva. Si tratterà di una area definita di terapia “sub-intensiva“ che garantirà quindi la corretta gestione di casi che non presenteranno sintomi gravi, preservando così i pochi disponibili di terapia intensiva, divenuti in questo periodo ancor più preziosi. Resta l’esigenza di attivare tutte le procedure necessarie per l’aumento dei posti di terapia intensiva di ogni plesso ospedaliero della Regione, così come già richiesto nei giorni scorsi. |