«Il torrente Gennarito per la situazione idrogeologica (livello di pericolosità P3, il massimo assegnabile, dal Piano di Gestione del Rischio Alluvione), per la presenza di folta vegetazione, nonché per i detriti e materiali di risulta, di varia natura, accumulatisi nel tempo, rappresenta un pericolo concreto per la vita e l’incolumità di numerose persone. Oltre che un potenziale danno, per le aziende agricole, che ivi insistono. Sussiste, dunque, una situazione di sostanziale urgenza, che richiede un intervento tempestivo di Calabria Verde e degli enti, garanti della pubblica incolumità».
Conclude così, Francesco Forciniti, deputato del M5S e membro della Commissione Affari Costituzionali, la corposa richiesta di intervento, inviata oggi 25 febbraio, a Calabria Verde e agli enti di protezione civile, su segnalazione di numerosi cittadini di C.da Fabrizio, nel Comune di Corigliano Rossano.
Oggetto di precedenti esondazioni, ultima, drammatica, quella del 12 agosto 2015, sito in un territorio, caratterizzato da precipitazioni brevi e intense, che possono provocare piene impetuose, il torrente Gennarito da anni è fonte di preoccupazione per i cittadini di C.da Fabrizio, nel Comune di Corigliano Rossano, e dei venti imprenditori agricoli, ancora alle prese con il mancato risarcimento per i danni dell’ultima alluvione.
Per far fronte alle criticità, palesate dal torrente Gennarito, nel luglio del 2017, Calabria Verde ha appaltato una serie di interventi, con fondi PSR 2007/2013, di prevenzione dei rischi alluvionali. Nel settembre del 2017, però, causa il reperimento di materiale inquinante, presso il Torrente Cino, e proveniente proprio dai lavori sul Gennarito, la Procura della Repubblica di Castrovillari ha disposto il blocco dei lavori. Da allora, cittadini e OO.SS. si sono confrontat ripetutamente con i rappresentanti di Calabria Verde, ottenendo in cambio rassicurazioni sulla ripartenza a breve dei lavori.
Da ultimo proprio all’inizio di febbraio di quest’anno, quando il vicesindaco di Corigliano Rossano ha annunciato, finalmente, su segnalazione dello stesso ente regionale, l’avvio degli interventi di pulizia. Un annuncio che suona, però, di ennesima rassicurazione non mantenuta, dato che ad oggi nulla ancora si registra. Nel frattempo cresce la preoccupazione, e la motivazione per nuove proteste dopo il caso Crati. |