L’abbiamo detto, gridato, ridetto e sgolati fino a perdere la voce ai fautori e agli sponsor della fusione che alla gestione della sanità nessun valore aggiunto sarebbe pervenuto con la fusione, e che la nascita della ormai famigerata “terza città più grande della Calabria“, avrebbe dato qualche alibi in più a chi, in mala fede, ragionando con il fantasma dell’ospedale unico, avrebbe tolto ai nosocomi esistenti sul nostro territorio servizi nel nome della razionalizzazione e del risparmio dei servizi, “tanto poi...“. Puntualmente questa pantomima si verifica per tutti noi cittadini di Corigliano e Rossano, in un indecoroso ed umiliante balletto di chiudi ed apri reparti, in un continuo stillicidio di perdita di fiducia nei confronti delle istituzioni e dei servizi sanitari e di conseguente monta di rabbia trattenuta della cittadinanza sempre più esasperata, e conseguente affannosa rincorsa dei politici locali a mettere tappi ad una situazione ormai insostenibile! Si pensi solo per un attimo allo stress subito dalle poveri partorienti e dalle famiglie del reparto di Corigliano alla notizia che sarebbero dovute essere trasferite ad altro ospedale, e questo a prescindere se la cosa si sia sostanziata o meno! La fusione è e rimane un grande bluff che paghiamo sulla pelle e perfino “con“ la pelle di tutti noi che ne siamo stati oggetto e vittime, riflettiamoci!
Mario Gallina, Comitato per il Ritorno all’Autonomia |