Al termine della disamina, che ha fatto registrare presenze istituzionali autorevoli e interventi interessanti è stato deciso di portare la problematica al vaglio degli uffici regionali competenti, interloquendo anche con la neo eletta presidente Santelli. In apertura dei lavori il presidente Lino Notaristefano ha ringraziato i presenti per avere accolto l’invito a partecipare al dibattito sul tema all’ordine del giorno dell’assise civica aperta, richiesto dall’associazione Terra Mia, presieduta da Davide Tarantino, segno, ha sottolineato, di grande sensibilità verso la problematica dello smaltimento dei rifiuti, connessa alla questione ambientale sui territori della sibaritide, in particolare, ma dell’intera regione calabrese, che ha raggiunto livelli allarmanti.
Il presidente di Terra Mia, intervenendo nella discussione, nella sua disamina del problema a 360°, ha ribadito l’avversità sia al sopralzo della quarta buca, sia alla realizzazione dell’ipotizzata quinta buca presso la discarica controllata di contrada La Silva di Cassano: «Sarebbe, ha rimarcato, un obbrobrio per il territorio». Tra l’altro, ha proposto la creazione di una società partecipata in house che internalizzi il ciclo dei rifiuti in modo da sfuggire al potere contrattuale dei gestori privati. La scelta comporterebbe minori oneri fiscali a carico dei contribuenti.
Sono seguiti numerosi altri interventi da parte di rappresentanti dei comuni di Castrovillari, Francavilla Marittima, Cerchiara di Calabria, di Paludi, di Corigliano-Rossano, di Paola, di Trebisacce, dell’Ato, della Provincia di Cosenza, di Confagricoltura, in cui è stato messo in evidenza sia che il sistema dei rifiuti in Calabria è al collasso, sia che dietro l’emergenza rifiuti ci sono i poteri forti. Come sempre molto qualificato e apprezzato, è stato l’intervento di monsignor Francesco Savino, vescovo della diocesi di Cassano, secondo il quale l’emergenza è figlia della mancata progettualità. Da qui, la necessità di camminare insieme creando possibilità alternative al fine di tradurre in opportunità e ricchezza il ciclo dei rifiuti.
Per Gianni papasso: «Cassano non può essere considerata come la pattumiera della Calabria. Per cui, da parte della Regione, necessita, in merito, un’assunzione di responsabilità che allontani i sindaci dall’isolamento nella gestione della problematica». |