Nonostante la macchina comunale risulti sistematicamente quasi paralizzata per la gestione straordinaria di ogni sbarco migranti al porto; nonostante il Comune, con tutte le sue difficoltà economiche ordinarie e quotidiane, abbiamo già sborsato ad oggi la cifra di 65 mila euro tra fatture ai fornitori ed ore di straordinario pagato ad un personale, già sottodimensionato e costretto ad essere dirottato per più giorni su altre incombenze ed altrove; nonostante, infine, gli stessi amministratori siano personalmente impegnati in prima linea dall’allerta, 24 o 48 ore prima dello sbarco all’affidamento dell’ultimo minore nei centri abilitati, il tutto in orari di gran lunga lontani da quelli d’ufficio, non si perde l’occasione per tentare perfino di mettere in dubbio, così come abbiamo letto in questi giorni sulla stampa, l’oggettiva impossibilità del nostro apparato di gestire con frequenza emergenze analoghe.
È quanto dichiara l’assessore alle politiche per i migranti Marisa CHIURCO, definendo offensive rispetto allo straordinario ed incessante lavoro dei dipendenti della macchina comunale le affermazioni e le ricostruzioni riduttive ed ironiche lette stamani su alcuni quotidiani. Che i migranti sostino soltanto mezza giornata o più nel porto di Corigliano – scandisce la CHIURCO – non significa affatto che il lavoro e l’impegno richiesti all’Amministrazione Comunale siano minori o addirittura irrilevanti. Chi afferma il contrario ignora completamente il funzionamento della macchina comunale e dell’intera organizzazione, risorse umane ed economiche, che si mette in piede prima, durante e dopo gli sbarchi.
Ammontano, infatti, ad oltre 41 mila euro le sole spese vive (fatturate dai fornitori) per i quattro sbarchi che dal mese di gennaio, e da ultimo lo scorso lunedì 8 giugno, hanno interessato il Porto di Corigliano. Tra le varie voci ci sono le transenne, i bagni chimici, le mascherine, i guanti, le coperte termiche, i gazebo, i generi alimentari e le bevande, il contributo ai volontari e le navette. In occasione dell’ultimo sbarco, il quarto, il Comune aveva fornito anche una cinquantina tra sedie e tavoli che, purtroppo, non sono stati restituiti. Il che vuol dire che, se dovesse esservi un’ulteriore emergenza da gestire, l’Amministrazione Comunale non potrà metterne altri a disposizione.
A questi vanno aggiunte – continua l’assessore – le ore di straordinario, per un totale di circa 24 mila euro, da pagare al personale del settore manutentivo, dal caposettore agli autisti; agli uomini e alle donne della polizia municipale, agli assistenti sociali che vengono allertati dal giorno prima dello sbarco e che – è documentato – concludono tutte le operazioni (ricerca dei mezzi di trasporto, presenza sul posto, reperimento delle strutture accreditate, accompagnamento presso le varie sedi ospitanti calabresi) anche nei giorni successivi (l’ultimo affidamento è stato fatto, per esempio, dallo stesso assessore Marisa CHIURCO, ieri sera, mercoledì 9, alle ore 22,30); ed al personale amministrativo chiamato a rendicontare tutta la documentazione da presentare alla Prefettura (dopo aver pagato i fornitori, previa presentazione di fattura, DURC valido, certificato antimafia e la dimostrazione di essere in regola con il pagamento dei tributi). Le ore di straordinario che il personale dedica agli sbarchi – chiarisce la CHIURCO – vengono ovviamente sottratte al lavoro ordinario. E se un vigile, un assistente sociale o un operaio ha lavorato tutto il giorno prima sull’emergenza sbarchi, il mattino seguente non presterà legittimamente il suo servizio in comune. Con il risultato della paralisi sistematica della macchina comunale anche nei giorni successivi agli sbarchi. Se ne prenda atto – chiosa la CHIURCO. - (Fonte: MONTESANTO SAS – Comunicazione & Lobbying). |