Se quello sul progetto di fusione sta diventando, come sostiene il consigliere provinciale Piero LUCISANO, un dibattito sterile e fine a se stesso, ciò non può essere certamente addebitato alla richiesta di approfondimento e di una pausa di riflessione voluta, motivata e deliberata alla unanimità dal Consiglio Comunale di Corigliano. Anzi appare sempre più strano questo sottile disprezzo, manifestato ad ogni occasione, verso una decisione, finalizzata a riempire di contenuti un processo formale altrimenti vuoto e burocratico, assunta nella sua autonomia e legittimità dalla massima istituzione democratica cittadina. E non dal Sindaco Giuseppe GERACI!
Non ci permettiamo di sindacare la maggiore o minore lungimiranza della decisione assunta dal consiglio comunale rossanese che, nei mesi scorsi, ha deliberato l’approvazione dell’atto d’impulso per la fusione. Allo stesso tempo, tuttavia, non permettiamo di definire il Primo Cittadino di Corigliano ostaggio di chissà chi o cosa e la nostra città ferma. Perché, al netto della caduta di stile e del dileggio che respingiamo, così argomentando non si fa altro che svilire sia il ruolo e la dignità di tutti i consiglieri, di maggioranza e di minoranza, che hanno votato quella sospensione e quel rinvio della discussione e del voto sull’atto d’impulso, sia la stessa democrazia.
Se LUCISANO, poi, è a conoscenza di riferiti tranelli sotto banco o di interessi personali, così come egli ha scritto, ne informi subito le due cittadinanze dell’area urbana, in modo da aiutarci tutti a tenere lontani dall’opportunità della fusione, su cui siamo tutti d’accordo, eventuali nemici occulti del comune unico.
Invero, al di là della solita litania sui presunti ingenti finanziamenti pronti a cadere sulla testa dei cittadini del comune unico, di cui però non vi è traccia ed oltre la solita imputazione storica alla mancata fusione di tutte le emergenze vissute oggi anche nelle due città di Corigliano e di Rossano, così come nel resto della Calabria (dalla disoccupazione all’emigrazione giovanile, dallo smantellamento dei servizi periferici ai tagli erariali), quel che di più stupisce è che si prenda di mira l’intenzione e le attività dell’amministrazione comunale di Corigliano finalizzate, in scarsa compagnia a dire il vero, a promuovere in mezzo alla gente i contenuti e la sfida culturale di questo progetto. Un’ambizione che se è unica nel suo genere in Italia, epocale e rivoluzionaria per quest’area della Calabria allora – lo ribadiamo – non può essere rincorsa con fretta, superficialità e sulla sola spinta di singole illuminazioni e pressioni contingenti.
Nel rinnovare, quindi, l’invito alla sobrietà ed a non considerarsi a tutti i costi interpreti di visioni e profezie messianiche, ribadendo che il Consiglio e l’Amministrazione Comunali non soltanto non sono ostaggio di nessuno ma che ritengono la fusione un momento di progresso culturale da portare avanti senza cedere a presunte sirene economiche o, peggio, ad iniziative elitarie ed eterodirette, così come abbiamo già annunciato nei giorni scorsi convocheremo prima dell’estate un altro momento di incontro. Ed il nostro augurio è che a questa nuova occasione di confronto nel merito, possano partecipare tutti i rappresentanti delle 100 ed oltre associazioni promotrici del progetto di fusione ai quali, ancora una volta, rivolgiamo il nostro ringraziamento per aver avviato un’oggettiva accelerata a quest’importante processo storico. - (Fonte: MONTESANTO SAS – Comunicazione & Lobbying). |