TERZO SBARCO DI IMMIGRANTI AL PORTO DI CORIGLIANO CALABRO. TRA ESSI AMMALATI DI SCABBIA E MALARIA
475 persone provenienti da Eritrea e Sudan
 
martedì 9 giugno 2015 17:12
 
TERZO SBARCO DI IMMIGRANTI AL PORTO DI CORIGLIANO CALABRO. TRA ESSI AMMALATI DI SCABBIA E MALARIA

Si sono svolte sotto un caldo asfissiante le operazioni di sbarco dei 475 immigrati , arrivati al porto di Corigliano nella mattinata di ieri. La ” Triade”, nave della marina militare italiana , è attraccata alla banchina principale intorno alle nove, tutti giovanissimi, imbarcatesi dalla costa libica e provenienti da Eritrea e Sudan , sono stati trasbordati dall’imbarcazione sulla quale erano partiti sulla nave militare quando si trovavano nel Canale di Sicilia nella pomeriggio di domenica. 90 di loro sono minori e 60 sono non accompagnati , 99 donne, 9 di loro in stato di gravidanza ed una al nono mese, i restanti 376 sono invece uomini. 69 erano affetti da scabbia due invece da malaria. Le loro condizioni di salute non sono eccellenti, qualcuno ha difficoltà a deambulare e sembra che vi siano anche persone affette da epilessia Anche se la notizia di queste malattie, così lontane nel nostro immaginario ed ora arrivate fin quasi davanti la porta di casa fa preoccupare, ci pensano i medici della Prefettura a smorzare l’allarme, ribadendo che un contagio da noi è improbabile, vista l’assenza della zanzara africana che trasmette la malaria . Anche per la scabbia è inutile inquietarsi, spiegano ancora, basta la giusta profilassi ad impedire il contagio. Gli ammalati sono stati tenuti in un gruppo separato . Per alcuni di loro si è reso necessario il ricovero in ospedale, presso l’Annunziata di Cosenza, per accertamenti .E’ stata una giornata impegnativa per le forze dell’ordine, la polizia municipale, la Croce Rossa che ,ogni per le proprie mansioni , hanno ottemperato gli adempimenti previsti . Diversi i gazebo allestiti, dove gli immigrati, stanchi ed affamati sono stati accolti . Distribuiti vestiti, acqua e cibo. Poi le identificazioni a voce per ognuno di loro, perché tutti sprovvisti di documenti di riconoscimento, quasi una prassi per chi arriva sulle coste italiane. Un lavoro , quello delle identificazioni verbali , possibile grazie alla sinergia di comune, servizi sociali e forze dell’ordine. Ora la parola passa all’ufficio immigrazione che dovrà appurare se le identità dichiarate corrispondono al vero. Si è andato avanti per diverse ore, solo nel pomeriggio inoltrato si sono concluse le operazioni di smistamento presso i vari centri di accoglienza sparsi sul territorio nazionale. Il centro di accoglienza di Crotone è ormai saturo e così buona parte sono stai mandati in Lombardia e Piemonte , decisione questa mal condivisa dai Governatori di queste regioni che si dicono pronti a diffidare i Prefetti.

Antonella Balestrieri
 

 
   
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