Corigliano è legata a san Francesco e san Francesco ama Corigliano, nonostante siano trascorsi ben oltre cinque secoli da quando, nel 1476, qui giunse, invocato e chiamato dai Signori Sanseverino che, a causa di un male incurabile, rischiavano di perdere il loro erede. Francesco viene on solo per accondiscendere all’invito ma perché indotto da Dio e perché già sapeva che quel borgo era il sito per costruirvi il suo quarto Convento, il primo fuori della Diocesi di Cosenza. E fu il popolo, cui noi costituiamo, ancora, la stirpe che lo accolse, osannante, come Padre, Maestro e Amico perché già allora grande era la sua fama di Santità. Corigliano deve tanto al Paolano che lo vide accanto, immune, da terremoti, guerre e calamità. La pietà popolare ha fatto il resto, eleggendolo, a furor di popolo, celeste principale Protettore. E’, per ciò, quindi, che tutto ciò che riguarda il Taumaturgo ha come protagonista Corigliano che, tra l’altro, è custode di sue pregevoli reliquie quali la Canna, il frammento del costato, un pezzo del mantello, il sasso-guanciale, il Crocifisso… Il 1 maggio 2019 ricorre il V centenario dell’elevazione di San Francesco agli onori degli altari quale Santo della Chiesa Cattolica ed in quest’ottica, i Padri Minimi del nostro Santuario, domenica 23 dicembre, hanno, ufficialmente, dato inizio all’evento giubilare con l’inaugurazione dell’Oasi nel sito di “Sammbrancischiellj”, luogo ove il santo soggiornò durante la sua permanenza a Corigliano (1476-1478). Tale area, infatti, abbellita già dal verde e da quanto si fece su iniziativa di P. Giuseppe Quaranta nel 1976-1977, è stata ampliata grazie alla donazione generosa di mastro Pietro Meligeni – che ha offerto un lembo di terreno di sua proprietà – allestita grazie al contributo di mastro Natale Alonia – che partecipò, tra l’altro, ai primi lavori di restauro del Romitorio - e arricchita da pannelli offerti dal T.O.M. locale e da fedeli. I Minimi, quindi, hanno proseguito sulla scia di quanto, nel 2016 e in occasione del VI Centenario della nascita del Santo, è stato fatto anche grazie alle iniziative patrocinate e promosse dall’Amministrazione Geraci la quale, su proposta del Vice Sindaco e facendo seguito al conferimento, nel 2015, della Cittadinanza Onoraria a Padre Antonio Arena, di venerata e cara memoria , intitolò a Francesco e ai suoi Figli, la strada che porta al Santuario, riaccese la lampada che arde sul sasso, inaugurò la stele in c/da Prastìa, luogo ove si accede al Bosco dell’Acqua, sito dal quale Francesco comandò all’acqua di seguirlo verso il luogo ove si stava costruendo l’Eremo, ricordò, con pergamene, quanti, dal 1950, furono vicini, con fede e dedizione, al Convento, ai Frati e propagarono il culto, verace e sentito, al Grande Paolano. Iniziativa, quest’ultima, che ha indotto Padre Francesco Di Turi e Padre Giovanni Cozzolino ad ergere la Cappella del Santo, abbellita di affreschi che ritraggono la Chiesa Trionfante e l’Ordine dei Minimi, i Santi Minimi, fedeli e benefattori generosi. Il tutto sovrastato dalla Gloria di San Francesco in cielo. “Per provvidenziale volere – ha dichiarato Padre Cozzolino, Parroco della Comunità – l’anno che verrà i Festeggiamenti Patronali si svolgeranno proprio dal 1 maggio, data della canonizzazione di Francesco da parte del Papa Leone X, segno ancor più pregnante che Francesco ha per la nostra Area un posto privilegiato nel suo nobile cuore. Francesco è più presente che mai, tra di noi, con le sue reliquie, con la sua bontà, con la sua protezione incessante e ininterrotta…” “Francesco, nostro Padre – ha concluso Padre Di Turi – con tutti questi segni di profonda benevolenza, richiama tutti noi alla Carità, quella Carità che lo indusse a vincere il fuoco proprio perché infiammato dal Cuore di Cristo che arde solo di Charitas…” Corigliano, quindi, anche se fuso con Rossano, non mancherà di attualizzare la sua storia e le sue tradizioni che hanno in San Francesco il cardine della Fede e della Pietà Popolare. E sarà, ancora una volta, degno protagonista del Giubileo della Santificazione del Suo grande Amico, del suo rigoroso Maestro, del suo impareggiabile e fedele Protettore. |