Al via, nelle scuole primarie Amerise e Ariosto del Comprensivo Erodoto, il modello “A SCUOLA SENZA ZAINO” iniziativa importante ed innovativa per l’intero territorio. Corigliano-Rossano, dopo l’IC di Pedace, è la seconda città che sperimenta un progetto nuovo che guarda al futuro. Fortemente voluto dalla Dirigente Scolastica Susanna Capalbo, il sistema “senza zaino” ha una matrice chiara quella di valorizzare e arricchire l’ambiente scolastico «l’idea della Scuola Senza Zaino nata in Toscana, vuole sviluppare un sistema di scuola che promuove autonomia, partecipazione e responsabilità. L’idea di fondo non è quella di eliminare lo zaino in favore delle tecnologie ma di valorizzare l’ambiente scuola connotandolo di elementi stimolanti. Cosi, l’attenzione è centrata sull’organizzazione dello spazio aula-scuola». Dopo una formazione intensiva che ha visto all’opera i docenti della Scuola Primaria durante l’estate, nell’IC Erodoto si è deciso di adottare questo modello «che trova le sue specificità nella strutturazione dell’ambiente formativo. Che prefigura aule senza cattedra- spiega ancora la DS Capalbo - con banchi che non sono in fila organizzati attraverso tavoli di gruppo in cui ogni bambino, condivide materiali e supporti con i compagni di tavolo. L’insegnamento tradizionale è sostituito da un insegnamento differenziato in base alle necessità e alle competenze del gruppo e del singolo. Mentre l’insegnante spiega una lezione a un tavolo, in quello accanto si fanno esercizi e nel terzo magari si disegna o si legge». Una scuola, dunque, “disegnata” sulle esigenze del gruppo ma anche dell’alunno dove il carico di lavoro dipende dai livelli di capacità dei singoli alunni; c’è uno spazio di relax, l’agorà, dove si discute insieme e dove chi ha terminato un compito può sedersi a leggere un libro o riposarsi un po’. «L’importante è mantenere costanti la motivazione e l’interesse, così da avere il miglior presupposto per l’apprendimento significativo; un caposaldo della scuola “senza zaino” è la solidarietà e la collaborazione tra compagni. Ogni tavolo, infatti, nomina un capotavola che ha il compito di fare l’appello e di fare il portavoce con l’insegnante; la collaborazione tra membri del tavolo è essenziale. In bagno i bambini vanno da soli, usando il sistema dei semafori: quando uno esce attacca il bollino rosso, quando rientra quello verde. Per il materiale didattico, ogni famiglia versa una quota annuale ed è poi la scuola a procurarlo; la spesa include anche una sacca per portare i compiti a casa. Un modello quindi che punta molto sulla cooperazione- continua la dirigente- e sul senso di comunità che si vuole potenziare a cominciare da questa importante fase dello sviluppo del bambino. Con evidenti riscontri anche nelle modalità di collaborazione tra docenti che cosi operando, potenziano il lavoro di gruppo, leva strategica di un insegnamento efficace». |