Giustizia malata, lavoro che non c’è, crisi dei valori, edonismo imperante. Sono alcuni dei temi affrontati da Luigi Visciglia, poeta autodidatta ispirato da un ardente desiderio di giustizia sociale. “Morte della democrazia” (Editrice Aurora) è il titolo non a caso scelto per la sua nuova raccolta di componimenti: prosa, poesia, prosometria. Versi pubblicati, nei mesi e negli anni addietro, da blog e siti d’informazione locale, riscuotendo non pochi consensi, poiché inducono alla riflessione e suscitano sentimenti contrastanti, che spaziano dalla rassegnazione alla speranza. La presentazione del libro avrà luogo domenica 14 ottobre, alle ore 18.30, presso la sede della Confcommercio in via Metaponto a Corigliano Scalo. L’iniziativa prevede i saluti del Vicepresidente della Confcommercio Corigliano, Giovanni Amendola, e gli interventi dei proff. Anna Lasso, Giovanni Pistoia e Giuseppe De Rosis, curatore del momento letterario. Il dott. Franco Cirò vestirà invece i panni di Tucidide per interpretare “Il Discorso di Pericle agli Ateniesi“, mentre i lavori della presentazione saranno introdotti e coordinati da Antonella Casciaro. Numerose le letture di alcuni componimenti contenuti nel volume, a cura di Serafina Agrippino, Elvira Campana, Nicola Cumino, Antonio De Rosis, Nicola De Rosis, Giusy Forciniti, Mario Gallina, Pasqualino Gallo, Fabiola Madeo, Iole Madeo, Nino Morabito, Ermelinda Pipieri, Ilaria Renzo, Umberto Romano, Maria Viteritti. Visciglia, forte credente nei valori di libertà ed uguaglianza sociale, in una società dove la libertà consiste anzitutto nel rispetto di quella altrui, è autore di numerosi scritti che rappresentano il frutto di un’acuta osservazione degli uomini e della società contemporanea. “Morte della democrazia” è un decalogo dei mali della società del nostro tempo: signoraggio bancario, perdita della sovranità monetaria, politica clientelare, corruzione dilagante, leggi inique, graduale erosione dei diritti dei lavoratori. Fattori che hanno finito per uccidere, nella sostanza, la democrazia, quel sistema di norme e comportamenti concepiti per un’ottimale condizione di vivibilità fondata sul reciproco rispetto. Quella che fa Luigi Visciglia è un’attenta disamina dell’involuzione accaduta, in modo pericolosamente silente e costante, del complesso di garanzie civili: dall’antica Grecia, culla della democrazia, all’Italia e all’Europa dei giorni nostri, nei quali tale involuzione ha finito per consegnarci una società priva di contenuti, al pari di una scatola vuota. Democrazia solo nella forma, ove la felicità è un appannaggio di pochi, a causa di scellerate e diaboliche politiche economiche che hanno disseminato comprensibile malessere e diffuso disagio. |