Da anni nel periodo estivo soffriamo gli effetti di un forte stress idrico all’interno delle nostre case. Le cause della diminuzione del flusso idrico sono molteplici, l’aumento della siccità con l’aumento delle temperature e la diminuzione delle piogge, il continuo aumento degli incendi boschivi e delle aree verdi che fanno scivolare a valle l’acqua impedendo il ricarico delle falde, l’impianto idrico comunale ridotto ad un colabrodo che disperde nelle perdite una importantissima risorsa come l’acqua. Tutti questi elementi da una parte fanno mancare l’acqua nelle abitazioni e dall’altra facendo abbassare la falda acquifera la danneggiano. Ad essere colpito non è solo il sistema idrico potabile ma anche il sistema idrico irriguo, utilizzato dalle aziende agricole. Il sistema idrico irriguo della Sibaritide, più a valle rispetto a quello potabile, sta subendo un forte aumento del cuneo salino facendo diminuire la qualità dell’acqua. Sotto i nostri piedi la falda acquifera irrigua scorre mantenendo, con la forza del proprio peso, l’acqua salata in basso e permettendo alle pompe di emungere solo acqua con pochi sali minerali. La diminuzione della quantità di acqua nella falda irrigua, per i motivi elencati sopra, fa diminuire la pressione dell’acqua “dolce” su quella “salata” facendo salire la seconda, in questo modo le pompe estraggono acqua più salata, non adatta alla irrigazione delle aziende agricole. Per evitare questi fenomeni, che se portati alle estreme conseguenze creano danni irreversibili, dobbiamo gestire meglio la risorsa “idrica”. Da una parte il Comune deve fare la rete idrica potabile nuova, chiudere ed eliminare quella vecchia, creare delle vasche di contenimento dell’acqua piovana, mentre dall’altra la Regione deve intervenire su tutta la conduttura idrica irrigua, aumentando la sua capillarità su tutto il territorio, riparando quella vecchia, provvedendo a sostituirla con una nuova eliminando quella in amianto se presente, gestendo meglio la fornitura delle acque assicurandosi di non avere inutili sprechi. Ricordiamoci che l’acqua “dolce” è “l’oro blu del XXI secolo”, sia per l’importanza di questo elemento, portatrice di vita, sia per la sempre maggiore scarsità. Il 97%dell’acqua nel mondo è salata, del 3% solo l’1% è utilizzabile dall’uomo L’aumento della popolazione mondiale, da una parte, porta maggiore necessità idrica mentre dall’altra inquina sempre più fonti di approvvigionamento. Nei prossimi anni le Comunità che avranno disponibilità di acqua saranno quelle maggiormente avvantaggiate nel mercato mondiale.
Francesco Madeo ARIA NUOVA – Riferimento Popolare |