Domani mattina il presidente dell’Asd Corigliano Calabro, Mauro Nucaro, si recherà al Comune per consegnare le chiavi del campo sportivo cittadino “Città di Corigliano“ nelle mani del commissario prefettizio. Contestualmente, verranno consegnate all’ente anche le maglie della squadra, gesto che in parole povere significa che il presidente Nucaro e la dirigenza biancoazzurra hanno deciso di non proseguire più nel percorso intrapreso con l’Asd Corigliano Calabro ma di portare altrove le proprie idee e il proprio progetto. Resterà quindi all’ente comunale l’incombenza di gestire un club appena promosso in Eccellenza. Un gesto forte, quello del presidente Mauro Nucaro e di tutto il gruppo dirigenziale, per dare un chiaro segnale sul fatto che serve maggiore rispetto per il lavoro fatto dalla società biancoazzurra durante l’ultimo anno e per i tanti sacrifici personali ed economici affrontati. Visto che nei giorni scorsi non si è trovato un dialogo ed è stato imposto al Corigliano di consegnare le chiavi della struttura di contrada Brillìa – richiesta disattesa, tanto che domattina, a quanto pare, verrà “forzatamente” consentito l’ingresso allo stadio ad altre società – si interrompe sul nascere il bel percorso dell’Asd Corigliano Calabro, che quest’anno aveva riportato entusiasmo nell’ambiente calcistico cittadino.
Nei giorni scorsi, infatti, il Comune ha ricevuto la richiesta da parte dell’Olympic Rossanese di poter utilizzare il campo suddetto per due settimane di allenamento, circostanza sulla quale però il club biancoazzurro non è stato nemmeno interpellato. Ovviamente, dopo aver speso di propria iniziativa oltre 100mila euro per “raddrizzare” ciò che nel progetto comunale di ristrutturazione del campo non andava bene o non era stato fatto, al club biancoazzurro non va adesso a genio che sull’erbetta del “Città di Corigliano” si svolgano altre attività senza tenere presente il recente passato dell’impianto stesso. Difatti, come ci tengono a spiegare i vertici del club coriglianese, pur essendo a favore della città unica e quindi della cooperazione, non va dimenticato che lo stesso Asd Corigliano calabro quest’anno ha più volte dovuto migrare altrove per le gare casalinghe e che, da quando la struttura è tornata agibile, ha rigorosamente evitato di far allenare la squadra sull’erbetta del “Città di Corigliano” – giocandoci solo i match interni - proprio per preservarne l’integrità. Ci si chiede, a questo punto, perché l’Olympic non possa allenarsi sul sintetico di Schiavonea così come ha fatto per un anno il Corigliano, anziché rischiare di compromettere tutto il lavoro che è stato fatto in contrada Brillìa, vanificando non solo gli sforzi comunali ma anche quelli privatamente compiuti dalla società Corigliano. Tra l’altro, proprio di recente sul campo in questione è stato fatto un trattamento antibatterico, che rischia di essere inutile qualora si torni ad utilizzare la struttura prima del tempo debito. La dirigenza dell’Asd Corigliano Calabro, dopo aver messo mano a tribuna, erbetta, spogliatoi, porte e panchine, ecc., ovviamente oggigiorno avrebbe tenuto a preservare quanto realizzato ma, vista l’impossibilità di agire secondo i criteri di buon senso e di dialogare con l’ente, ha deciso, come detto, di farsi da parte e chiudere l’esperienza intrapresa la scorsa estate.
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