“Luigi Algieri, uscito vivo dai lager nazisti”, opera curata dal prof. Salvatore Arena, è un vero e proprio omaggio alla città di Corigliano Calabro, all’intero territorio, alla comunità locale e alle nuove generazioni. Studioso e storico di fama regionale, Salvatore Arena è valente giornalista e scrittore, stimato insegnante e scrupoloso amante della ricerca e della cultura locale, orgoglio della Sibaritide (e non solo) per la competenza unita alla proverbiale modestia. Questa sua pubblicazione, ultima in ordine di tempo, come scrive Francesco Panebianco, presidente della Fondazione Museo Internazionale della Memoria Ferramonti di Tarsia nella Presentazione, “che è un attestato di riconoscenza e di orgoglio di un paese verso un proprio concittadino, capace di fare scelte giuste per amore della Patria, fino a rischio della propria vita, ci consente di portare a conoscenza il ruolo che ebbero i nostri corregionali nella guerra di liberazione e nella Resistenza”. E’ un racconto di verità storica che si legge tutto d’un fiato, che merita di essere conosciuta dai giovani perché ne facciano tesoro e che impreziosiscono la produzione culturale del territorio per il suo profondo significato, frutto della sensibilità e dell’amore per la terra natia del prof. Salvatore Arena. Nato a Corigliano Calabro nel 1932, Salvatore Arena, laureato in Giurisprudenza, ha insegnato per quarant’anni nelle scuole secondarie statali di I e II grado. Giornalista dal 1961. Già corrispondente della Gazzetta del Sud, del Corriere della Sera e dell’Ansa. Co-fondatore e direttore dell’agenzia di stampa periodica “Jonipress” dal 1965. Continua a collaborare a giornali quotidiani, periodici e riviste specializzate in storia contemporanea. Collaboratore del Nuovo Corriere della Sibaritide. Nel 1984 ottiene il Premio Fedeltà da Cronache Italiane di Salerno, nel 2000 il Premio giornalistico Civitas-Pollino, nel 2007 il Premio Troccoli-Magna Graecia – menzione speciale Sezione Saggistica, nel 2010 il Premio il Premio Troccoli-Magna Graecia. Ufficiale al merito (R.I.). Fiduciario di zona dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra e Benemerito dell’Associazione Nazionale “I Ragazzi del ‘99”. Ha curato le seguenti pubblicazioni del proprio genitore Francesco Antonio Arena: “Fortunato Bruno”, Edizioni Aurora, Corigliano Calabro 1989; “Francesco Dragosei”, Edizioni Aurora, Corigliano Calabro 2000; “Italo Dragosei”, Edizioni Aurora, Corigliano Calabro 2000. Ha pubblicato i seguenti libri: - “Il sacrificio e l’eroismo dei Coriglianesi nelle due guerre mondiali”, Editrice Aurora 2006, un’opera alla memoria di tutti i concittadini che persero la vita nella prima e nella seconda guerra mondiale. A ricordo della memoria, rendendo sempre più vivo il ricordo di tutti i caduti dei figli di Corigliano Calabro, l’opera è stata ispirata da forti sentimenti: amor di patria, grandi ideali, sacro rispetto per i suoi cittadini morti nel corso dei due conflitti che hanno funestato la nazione nei primi cinquant’anni del Novecento italiano. Tanti giovani hanno offerto la vita per difendere la propria patria. Il loro sacrificio, perciò, non deve essere oscurato dal trascorrere inesorabile del tempo. E non v’è cosa più bella di un libro come questo che conservi e perpetui i nomi dei caduti e dei dispersi, unici veri eroi che hanno contribuito a fare la storia d’Italia. - “Il porto di Corigliano Calabro tra storia e memoria”, dato alle stampe nel 2009. Il libro, “approdato” dopo mesi di studi e ricerche, ha per obiettivo principale quello di riportare la storia del porto di Corigliano Calabro (già porto di Sibari) dalle origini (1958) fino al tempo presente (2009), con cenni agli anni precedenti come le antiche civiltà elleniche, con le quali fiorirono i traffici marinari. Le utilizzazioni delle risorse marine e portuali possono assicurare nell’avvenire un risorgimento. Il mare avvia il commercio, favorisce il turismo ed arricchisce la città. - “Luigi Algieri, uscito vivo dai lager nazisti”, Edizioni Jonipress 2015, di cui sopra.
Complimenti al prof. Arena e “ad maiora”.
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