Continuiamo a presentare i nostri candidati in tutto il collegio elettorale: lo abbiamo fatto a Corigliano nella prima settimana di febbraio, negli ultimi giorni a Trebisacce, il 9, a Calopezzati, l’11 e a Montegiordano, il 13, e lo faremo a Rossano, sabato, 17 febbraio 2018, alle 18 e a Plataci, lunedì, 19 febbraio, alle 19. Stiamo provando a ribaltare il gioco della democrazia, proprio partendo da quel territorio i cui problemi, di giorno in giorno, urgono sempre più. Le altre forze politiche, mantenendosi lontane dai problemi concreti della gente, iniziano a paventare improvvise soluzioni per le questioni più annose, che tornano molto utili in questo periodo. E allora la 106 ter si farà (basta eliminare un paio di svincoli e te le copriamo quelle trincee, dai); non c’è motivo di credere che la Total, che ha visto bocciare dal Tar del Lazio il ricorso della regione Basilicata contro lo scempio delle trivelle nel Parco Nazionale del Pollino, potrà fare, con ogni evidenza, il bello e il cattivo tempo per cercare ed estrarre idrocarburi intorno alla faglia di Morano-Castrovillari; l’ospedale di Trebisacce, hai visto?, riaprirà all’improvviso il 1° marzo p.v. E non sei contento? Non vedi come accorrono tutti a risolvere i nostri problemi? Cosa vuoi di più? Bada, quindi, il 4 marzo prossimo, a spendere utilmente il tuo voto perché, al di là di tutto questo movimento creato per gli interessi di pochi, qui, nella campagna elettorale dell’Alto Ionio cosentino, continua a non esserci niente di niente. I nostri candidati, Giuseppina Sangineto, Mario Gallina, Antonella Spadafora e Francesco Delia, detto Peppino, parlano di esigenza di solidarietà, di urgenza di rappresentanza, di memoria, di coscienza, persino di speranza, cercando di rispondere e di reagire a un groviglio fatto di imbrogli su imbrogli. Un groviglio utilissimo, se presentato così (come cumulo di elemosine e aiuti calati dall’alto), a convincere una comunità disgregata, abbagliata da slogan e da accordi sottobanco, politici e di altra natura. I nostri candidati continuano a impegnarsi nel conoscere le pieghe di un territorio segnato, forse irreversibilmente, da dinamiche prevaricatrici e arroganti che se ne impippano di partecipazione e socialità se possono fomentare ancor più individualismo, accentramento di potere, utilitarismo. Ad ogni modo, dalle nostre assemblee emerge l’esigenza di invertire, contro ogni evidenza, la direzione che ha intrapreso questa campagna elettorale e, più in generale, l’intera gestione di beni comuni e cosa pubblica, fuori e dentro l’alto Ionio cosentino. Di questa esigenza continueremo a parlare anche a Rossano e a Plataci. |