“V’è un luogo del territorio coriglianese, di esclusiva proprietà del Comune, vasto ben 195 ettari e rigoglioso di alberi secolari. Si tratta di contrada Suvariello, località montana che, alla stregua di tutte le altre delle quali la nostra città è ricca, merita di essere adeguatamente fatta conoscere, tutelata e valorizzata da parte delle preposte autorità”. È quanto dichiara Francesco Madeo, consigliere comunale e leader del movimento civico Aria Nuova – Riferimento Popolare. La disamina del rappresentante istituzionale è interamente incentrata sul presente e soprattutto sul futuro di questa importante area del territorio ausonico. “Tale contrada, pur se fortunatamente priva, allo stato attuale, di elementi tali da far ipotizzare il deplorevole fenomeno dei tagli boschivi abusivi, purtroppo sempre più diffuso nella nostra regione, necessita di attenzioni e interventi che non possono più essere rinviati o sottaciuti. Nella mattinata di oggi, unitamente ad un professionista in agronomia e ad un cittadino cultore della montagna coriglianese, ho effettuato un sopralluogo per verificare personalmente quanto da più parti segnalatomi. Ho constatato mio malgrado – dichiara Madeo – la presenza di uno scorcio davvero suggestivo dal punto di vista paesaggistico ma assolutamente abbandonato a se stesso. La presenza di un immobile dismesso e di numerosi alberi ormai secchi e in balia del loro destino, privi delle opportune cure, rende improcrastinabile il ribaltamento dell’odierna situazione. Contrada Suvariello rappresenta infatti un patrimonio naturale che può e deve costituire fonte di occupazione per tanti giovani coriglianesi impiegati come operai e volano per il turismo con iniziative all’uopo programmate. Senza dimenticare, inoltre, l’importantissima funzione ambientale ricoperta dai medesimi alberi, fonte di ossigeno per il territorio e di argine per eventuali fenomeni di dissesto idrogeologico in caso di pioggia o altre calamità”. “Contrada Suvariello – prosegue Madeo – rappresenta il fallimento politico determinato dall’assenza di politiche ambientali in presenza, invece, di un territorio a dir poco florido di risorse che chiedono solo di essere difese e portate via dall’oblio. Natura-turismo-reddito: questo il trinomio sul quale una classe dirigente seria e responsabile deve investire per i destini dell’intera comunità e, in primis, delle nuove generazioni”. |