Negli ultimi 10 anni sono 200.000 i giovani laureati che hanno lasciato il Sud Italia per vivere altrove mentre sono 150.000 i giovani che studiano lontani da casa e di questi oltre 50.000 sono calabresi. Non è questo l’unico dato preoccupante perché si calcola che nel 2035 molti Comuni interni della provincia di Cosenza diventeranno paesi fantasma mentre nel 2050 saranno oltre 500.000 i giovani che abbandoneranno la Calabria.
Questa realtà trova origine nelle disuguaglianze che esistono tra il nostro territorio ed il resto d’Italia in tema di lavoro, infrastrutture, sanità, ecc. Ogni Governo prova ad affrontare la questione meridionale con mezzi insufficienti e tal volta ridicoli. Basti pensare al piano “Resto al Sud” varato con entusiasmo dall’attuale Governo: meno di 50.000 euro per i giovani che aprono un’attività per rimanere al Sud.
Non c’è un Investimento per creare un vero lavoro, non ci sono investimenti infrastrutturali per una Calabria sempre più isolata dal mondo, non c’è alcun Investimento per una sanità commissariata, non c’è, più in generale, un livello minimo di diritti essenziali che ci permette di guardare con ottimismo al futuro.
Nasce in questo contesto l’idea di un gruppo di amici di dar vita ad un’incontro – avvenuto nei giorni scorsi a Corigliano Calabro – che ha sancito la nascita dell’Associazione “Per il bene del Territorio”. L’Associazione nasce con la finalità di difendere i diritti dei cittadini, di avanzare proposte per i diversi problemi che colpiscono il territorio e per dar vita ad un nuovo rapporto tra i cittadini e le Istituzioni, capace di ristabilire diritti e doveri e di ridare speranze ad una comunità che si appiattisce sempre di più sulle proprie disperazioni e povertà.
L’avvocatessa Maria Carmenla Iannini è stata eletta all’unanimità presidente dell’Associazione. Toccherà a lei il compito di diventare portavoce di un insieme di persone che lavorerà non solo per identificare e rappresentare al meglio i problemi del territorio ma avanzerà proposte concrete e fattibili per il loro superamento.
“All’inizio - dichiara l’Avvocatessa Iannini - mi sono detta un’altra associazione no! Ce ne sono tante che lavorano e anche bene, non e il caso! Poi ho colto nei volti e nei ragionamenti fatti la rabbia, la disperazione di non avere più via una d’uscita per se stessi e per le giovani generazioni, perché i problemi non te li risolve nessuno, perché c’è la necessità di diventare protagonisti del proprio destino, perché c’è bisogno di credere che un futuro migliore è possibile. Allora ho capito che siamo tutti chiamati a fare un sacrificio per il bene del territorio. Ringrazio i soci fondatori e tutti quelli che hanno individuato nella mia persona il volto e la voce per dare corso alle loro istanze, alle loro preoccupazioni alle loro speranze. Spero di non deluderli e di svolgere al meglio il mio ruolo“.
Associazione “Per il Bene del Territorio“ Ufficio Stampa |