Sig. sindaco. Signori...........purtroppo devo subito dire che Corigliano, oltre ad essere allo sbando, galleggia nella illegalità! Noi pezzenti del m5s lo abbiamo denunciato più volte ed in vari settori (ed infatti abbiamo una decina di posizioni aperte come piazza salotto, comandante dei vigili, debiti fuori bilancio, pompa della Iacina, gestione castello) che verranno portate innanzi agli organi competenti. A dire il vero stiamo attendendo fiduciosi il responso del ministero degli interni. Tutta questa illegalità diffusa e questo “MALAFFARE“ si è concentrato in questa discutibile fusione. Sicuramente prendiamo atto del risultato del referendum, sottolineando l’astensione e tutti i voti di protesta contro questa amministrazione paralizzata e contro questo sindaco, e lo rispettiamo. Ma un referendum, qualsiasi sia il risultato, non può assolutamente impedire il regolare svolgimento del Consiglio Comunale e, soprattutto non può impedire l’applicazione del regolamento e quindi l’applicazione della legge. Mi spiego: Il regolamento per il funzionamento del consiglio comunale adottato con delibera di C.C. con delibera del 05/ 12/2014, all’art,47 comma 6 che recita “ Dopo le conclusioni del relatore e le relative definitive proposte, la parola non può’ essere più presa E SI PROCEDE ALLE VOTAZIONI. Lo stesso regolamento all’art. 48 comma 2 recita. se non viene ultimata, PER QUALSIASI RAGIONE, la trattazione degli affari iscritti all’ordine del giorno, il presidente sospende la seduta. Prosegue al comma 3: la determinazione del giorno è dell’ora in cui ha luogo la successiva adunanza, salvo che il consiglio stesso lo stabilisca immediatamente, È PRESA DAL PRESIDENTE, sentiti i capigruppo. Volendo applicare il regolamento citato alla fattispecie del consiglio comunale del 15 settembre 2017 si deve necessariamente dire che: 1) il consiglio comunale in questione si è concluso con un aggiornamento a data da determinarsi per chiudere i lavori sull’argomento monotematico della fusione. 2) il consiglio comunale sulle varie questioni all’ordine del giorno DEVE PROCEDERE A DISCUSSIONE E VOTAZIONE non potendo lasciare in sospeso i lavori 3) il consiglio del 15 settembre DEVE ESSERE CONCLUSO CON UNA VOTAZIONE 4) chiede in questa sede che il presidente si attivi a fissare una data per la conclusione dei lavori in base all’art. 48 comma 2 del regolamento. Oltre che un obbligo giuridico la votazione sul ritiro dell’atto d’impulso deve avvenire anche per un motivo politico e sociale. La cittadinanza deve sapere, deve restare un verbale a futura memoria, dei consiglieri che hanno votato a favore o contro il ritiro dell’atto d’impulso. Oramai è certo che questa fusione è una farsa per fare gli interessi di determinati soggetti e categorie, senza voler tralasciare che il relatore (l’attore principale) cioè Graziano è stato dichiarato INELEGGIBILE e per tale motivo non legittimato a fare tutto ciò che ha fatto. Una cosa è il referendum, ben altra cosa è il regolare svolgimento di un consiglio comunale. Voglio ancora appena accennare alla “ strafottenza“ dell’amministrazione di Rossano che a tutt’oggi non concede un incontro istituzionale nemmeno a morire. Anzi come risposta alla richiesta del nostro sindaco di un incontro delle due giunte …. gli assessori di Rossano HANNO DIMESSO IL MANDATO NELLE , MANI DEL SINDACO. IO NON TRASCINO LA MIA CITTA’ NELLA ILLEGALITA’.
Il portavoce M5S Francesco Sapia Amici di Beppe Grillo Rossano |