Aria pura, lunghe passeggiate, giochi di squadra, aiuto reciproco e incoraggiamento nel superare le proprie paure, letture di gruppo, cibo naturale e a chilometro zero, bellezze storiche e paesaggi mozzafiato. Sono solo alcuni degli elementi che hanno caratterizzato il Campo Scuola Integrazione ed Ambiente che ha visto protagonisti ben cento studenti degli Istituti Comprensivi “Erodoto”e “leonetti” di Corigliano. Perni di tutto il percorso educativo l’ambiente e l’integrazione, attività formative scandite da un ricco programma che ha riempito le cinque giornate di Campo Scuola. Arrivo e percorsi di conoscenza nella città di Zungri con visita guidata all’interno di un insediamento rupestre, una vera e proprio cittadina scavata nella roccia. Poi ancora la storia della città di Pizzo ritmata dalle rievocazioni storiche e allietata dalla degustazione dei tipici gelati che hanno reso famosa la cittadina calabrese in Italia e non solo. Ma le giornate per i ragazzi sono state caratterizzate da attività dedicata agli elementi principali come l’ambiente e l’integrazione. Spazio al divertimento all’interno di un Parco Avventura immerso nella natura più incontaminata. Giornata intensa nella fattoria didattica con la preparazione di cibi con le materie prime direttamente coltivate dall’azienda sociale e la possibilità per i ragazzi di imparare a realizzare il pane, la pasta o i biscotti. Gli animali, i giochi e i laboratori di ceramica sono stati gli altri elementi che hanno contraddistinto il viaggio accompagnato anche dalla lettura di un buon libro. I ragazzi hanno letto insieme e guidati dai docenti il romanzo “L’isola dei conigli” incentrato sul tema dell’integrazione dove l’ambiente diventa un luogo di scambio, incontro, cultura e soprattutto condivisione, conoscenza e accettazione dell’Altro. Soddisfatta della conclusione del progetto la dirigente scolastica dei due istituti comprensivi Susanna Capalbo. «La promozione del campo Scuola “Integrazione e ambiente” ha posto i nostri ragazzi nelle condizioni di poter vivere un’esperienza di formazione nel senso integrale del termine: lezioni all’aria aperta, a contatto con la natura, che hanno favorito non solo la familiarizzazione con l’ambiente naturale ma anche l’intesa di conoscenze, concetti, riferimenti attraverso la mediazione della più grande delle maestre che è l’esperienza. Altro valore aggiunto è stata la scelta dei luoghi che ha permesso di conoscere posti suggestivi non solo dal punto di vista delle bellezze naturali ma anche per il loro impianto organizzativo: specchio di un terzo settore virtuoso che ha saputo ben coniugare i temi del progetto offrendo ai ragazzi esempi concreti di integrazione sia degli stranieri che di persone diversamente abili. Eccellente la qualità dei docenti che hanno accompagnato i ragazzi - prosegue la Capalbo - nelle due tornate progettuali: riferimenti importanti per i tanti che lasciavano la loro casa per così tanti giorni ma anche e soprattutto professionisti che hanno fatto sì che il sapere fosse anteposto sempre al mero divertimento. E siccome un progetto ben riuscito è sempre un risultato collettivo, non possiamo trascurare il ruolo positivo dei genitori che hanno consentito ai loro figli di partecipare serenamente al campo scuola, sostituendo la naturale preoccupazione con la meritata fiducia nei docenti e nella scuola». |