La giunta comunale di Corigliano, da Lei presieduta, Caro Sindaco, ha deciso, di propria iniziativa e senza apporto politico, di rendere il Consiglio Comunale, espressione della comunità, unitamente a Lei, senza alcun pregio. Quello che avete votato a maggioranza e non all’ unanimità, in Consiglio Comunale, cioè la fusione dei Comuni di Corigliano – Rossano, passa in secondo piano. Lei ritiene in maniera autonoma di stabilire regole e momenti, con la sua Giunta, per dire No, alla fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e Rossano. E’ un atto di grande coraggio personale, ma non condivisibile, da me cittadino, sul piano politico. La Giunta organo di governo, non si può sostituire all’ organo politico, quale risulta essere il consiglio, nella sia interezza. Io sono stato dall’ inizio per No e continuerò ad esserlo, ma non mi sento rappresentato, sul piano politico e democratico da Lei, Sig. Sindaco. Lei riesce a svilire un consiglio comunale, espressione dei cittadini, a proprio piacimento. Oggi dico Si e domani No. Non vi è alcuna coerenza politica. Le motivazioni addotte, mi inducono a ritenere, come ho sostenuto, che una Giunta tecnica, dietro una politica incerta, determina esclusivamente, una delegittimazione delle istituzioni, nel suo complesso ( consiglio comunale e giunta). Il consiglio comunale dovrebbe esprimere la giunta. Ma soltanto in Corigliano Calabro, scelte scellerate e non discusse, riescono a portare scompiglio negli organi democratici. Le motivazioni addotte dalla Giunta, al fine di revocare l’ atto d’ impulso, per la fusione dei Comuni, sono superficiali ed inadeguate. Io, da cittadino, ho evidenziato: a) la mancanza di un mandato politico da parte di tutti gli attuali amministratori ( consiglieri comunali e sindaco ), in quanto in nessun programma politico – elettivo, vi era tale intento, cioè di promuovere la fusione dei Comuni di Corigliano e di Rossano; b) le regole di partecipazione al referendum popolare consultivo, sono state modificate dalla Regione Calabria, dopo l’ approvazione degli atti di impulso dei due Comuni limitrofi. L’ atto di impulso, è risultato come da me evidenziato, un atto politico, mediante il quale si è innescato, tramite la Regione Calabria, il processo che verrà espletato domenica 22 p.v., con il referendum. I Consiglieri comunali, eletti, dovrebbero trarre le loro conclusioni dall’ atto posto in essere dalla Giunta e dal Sig. Sindaco di Corigliano, On. le Geraci, nell’ ipotesi in cui ne abbiano, il coraggio e la responsabilità politica. In questa ipotesi non basta una alzata di mano, va argomentato e discusso, l’ atto di giunta. Un pensiero lo rivolgo ai Comitati, per il Si e No, ai quali voglio evidenziare che entrambi hanno manifestato il proprio pensiero, in modo favorevole o difforme. Tutti i cittadini, con la propria presenza, hanno compreso che quello che veniva discusso, non gli apparteneva, in quanto svolto esclusivamente a favore di una prossima elezione politica a carattere di governo nazionale e/o comunale, e non nell’ interesse di una fusione che dovrebbe coinvolgere i cittadini di Corigliano e di Rossano. Inoltre, agli On.li Dima e Graziano, li invito personalmente, nella mia qualità di cittadino, a non rappresentare, una parte, ma bensì l’ intera comunità calabrese, della quale dovrebbero avere rispetto, unitamente al Sig. Sindaco di Corigliano Calabro, al suo consiglio ed alla giunta, ponendo in essere gli atti politici necessari al fine di una unione di Comuni e non fusione tra gli stessi. Mi preme ricordare che da oltre quarantanni, Cosenza, Rende, Castrolibero, Castiglione e Montalto, non vi sono riusciti, ma in questo arco di tempo, hanno posto in essere tutte le fondamenta per una città metropolitana. Ritengo, a mio avviso, che un’ area vasta o metropolitana, possa sorgere, sul nostro territorio, unendo il Pollino alla Jonio, cioè Castrovillari, Cassano, Corigliano, Rossano, basso ed Alto Jonio, ad un complesso cosi’ vasto, ma omogeneo, Io voti Si. Alla Fusione dei Comuni Di Corigliano e di Rossano, Voto No. Ai giuristi della materia, agli On.li, ai Comitati del Si e del No, li invito a leggersi art. 133 Costituzione, comma secondo e possibilmente esprimere un proprio parere. All’ On.le Dima, aggiungo, che io, sono sempre stato e continuerò ad essere coerente e responsabile in quello che dico e propongo, come Lei può notare. Infine, ai cittadini che mi hanno letto in questo mesi, va il mio Grazie, per avermi sopportato, ma con questo ho concluso. Il commento lo faremo tutti insieme lunedì 23 p.v. , analizzando non le chiacchiere di bottega, ma i risultati delle elezioni del referendum, il quale deve essere espletato, per avere i dati di entrambe le comunità, chiamate a votare il su indicato referendum consultivo.
Gianni Santelli (Avvocato) |