Non è un gioco, è un bivio importante per la storia, per la storia futura di questo territorio. Il 22 ottobre più di 80 mila persone sono chiamate ad esprimersi sulla fusione tra i Comuni di Corigliano Calabro e Rossano. Ho già fatto la mia scelta, ma non voglio pubblicarla perché questa breve riflessione vuole essere solo un incoraggiamento verso i promotori del Si e del NO ad un rapido ed urgente confronto sui temi della fusione. In queste settimane ho letto solo offese gratuite, slogan, ma poche riflessioni significative. Addirittura ci siamo presi il lusso di mettere in mezzo i santi, quasi a fare entrare in una competizione semisportiva san Francesco di Paola e San Nilo da Rossano. I santi lasciamoli stare, s’invocano per altro. C’è tanta gente che non sa cosa fare, cosa scegliere, e questa gente non può andare al seggio ancora col dubbio di una scelta, non è una semplice x. Sono triste a vedere i miei compaesani offendersi e insultarsi sui social. C’è bisogno del confronto, del dialogo, di parlare nel rispetto delle scelte dell’altro. A prescindere da quello che accadrà, dalla notte del 23 ottobre voglio un territorio capace di offrire servizi, lavoro, infrastrutture. Voglio che i malati non debbano affrontare viaggi della speranza, ma possano ricevere le cure a casa. Che sia il sindaco di Corigliano-Rossano o il Sindaco di Corigliano voglio che il mio primo cittadino prenda per mano questa bellissima tela e la esponga, orgoglioso, in tutto il mondo. |