Grande partecipazione ieri al Convengo di Corigliano, organizzato da Zonadem in collaborazione con il PD locale, per discutere della fusione Rossano-Corigliano. La coordinatrice locale Zonadem, Titti Scorza, e i segretari PD, Francesco Madeo e Salvatore De Luca, hanno ribadito la loro piena adesione al progetto di fusione, fugando le preoccupazioni da più parti sollevate in merito ai rischi paventati di perdita identitaria dei territori e delle comunità. Il consigliere regionale Graziano, riconoscendo il meritorio lavoro che Zonadem sta portando avanti sulla tematica, ha perorato con forza le ragioni del Sì, invitando ad abbandonare remore e campanilismi che non hanno motivo di sussistere. Da parte sua, il consigliere Bevacqua, fondatore e responsabile regionale di Zonadem, ha invitato le due comunità a riflettere sulle opportunità reali e concrete di una fusione che, per dimensioni territoriali, sarebbe la più estesa d’Italia e che qualificherebbe con forza l’intera area interessata, attrezzandola per affrontare con gli strumenti meglio adatti le sfide economiche, sociali e infrastrutturali. “Ci sono momenti – ha detto Bevacqua – in cui le circostanze dimostrano la stoffa di una classe dirigente: questo è uno di quegli snodi storici, rispetto al quale non ci si può sottrarre, né per paura, né per difesa a oltranza del proprio “particolare”: bisogna, anzi, avere il coraggio di guardare al presente con occhio lungo, pensando anche, perché no, al coinvolgimento futuro dell’intera area della Sibaritide che, per dimensioni, rappresenterebbe la settima città del Mezzogiorno”. Concludendo i lavori, il vice presidente della Regione, Viscomi, apprezzando l’iniziativa e la qualità degli interventi, ha sottolineato quanto sia importante oggi ragionare in termini di macroaree, anche in relazione a quanto sta emergendo, a livello nazionale, in termini di riforma delle autonomie locali. “Più che pensare ai vantaggi fiscali e finanziari – ha affermato Viscomi – è necessario che le fusioni producano servizi migliori per i cittadini. La Regione, inoltre, ha il dovere di avviare un’opera normativa che stabilisca un iter chiaro e non equivoco nei processi di fusione, definendo gli ambiti territoriali adeguati ed omogenei e cooperando nella stesura di adeguati studi di fattibilità”.
Ufficio Stampa ZonaDem |