L’occasione, intendendo per tale la consiliatura in atto, fa del comune di Corigliano un esempio da imitare. Dal disastro dei conti ereditato nel 2013 ad un bilancio sostenibile e incontestato.
È quanto emerge dai quotidiani confronti cui l’Amministrazione comunale si sta sottoponendo per verificare lo stato di salute del proprio bilancio, ultimo dei quali, quello svoltosi nella giornata di ieri, con i rappresentanti del Comune di Rossano.
Presenti alla riunione i due assessori al bilancio Nicola Candiano e Mauro Stellato, l’assessore Tommaso Mingrone, i due responsabili del settore finanziario Lefosse e Santo, il responsabile dell’avvocatura del comune ausonico, Antonio Longo, e del settore tributi del comune bizantino Campana. Oggetto del confronto è stata la comparazione dei rispettivi rendiconti 2016, sui quali la delegazione di Corigliano ha preventivamente predisposto un apposito dossier, per come peraltro anticipato per sintesi nella lettera di originario invito dello scorso 21 agosto, del cui contenuto era stata opportunamente informata la cittadinanza tutta. I contenuti del documento comparativo dei rispettivi rendiconti di periodo, rappresentato per comodità di lettura a sezioni contrapposte, sono stati esposti nel corso dell’incontro, così come sono state eccepite, da parte della delegazione coriglianese, le perplessità e le contraddizioni già rilevate sullo strumento contabile di Rossano. Più precisamente, erano stati evidenziati dubbi: - sugli utilizzi in termini di cassa dei fondi a destinazione vincolata che i revisori assumono, nella loro relazione, essere stati solo «parzialmente integrati»; - sull’asserito rispetto di tutti i parametri di deficitarietà; - sulla mancata formazione del Fondo contenzioso e di quello afferente alle spese legali; - sul corretto rendiconto dei fondi consortili (per esempio: depuratore) e di quelli straordinariamente goduti (per esempio: per eventi calamitosi); - sulle metodologie contabili riguardanti l’appostazione delle somme provenienti dal fondo pluriennale vincolato di parte corrente e c/capitale; - sulla gestione dei residui, formalmente stigmatizzata dai revisori, di importo complessivo pari al doppio di quelli esposti dal comune di Corigliano. A conclusione dell’incontro: - nulla è stato eccepito relativamente alla documentazione del comune di Corigliano, a dimostrazione dell’efficace prodotto contabile conseguito a tutt’oggi; - hanno fatto seguito, da parte della delegazione rossanese: a) ammissioni riferite ai 3 (o forse 4) parametri di deficitarietà sforati che si davano invece per inesistenti nella relazione dei revisori; b) conferme riferite alla procedura di riaccertamento, ordinario e straordinario, dei residui non perfezionata con il contributo della dirigenza tutta bensì conclusa con una determina di una sola paginetta a firma del responsabile del settore finanziario, peraltro smentita nelle conclusione dagli stessi revisori che ne hanno corretto l’entità semplicemente adottando un controllo a campione e non già analitico; c) ammissioni relative alle anticipazioni di liquidità dalla tesoreria non ripianate al 31 dicembre 2016 di importo superiore a quello rappresentato in bilancio di € 862.560 atteso che ad esso vanno aggiunte le risorse vincolate per il depuratore consortile, per circa € 1.400.000, utilizzate per coprire spesa corrente e non ricostituite, e verosimilmente quelle riferite alle calamità naturali da verificare in contraddittorio.
d) messe in evidenza la differenza, per eccesso su quelle registrate dal comune di Corigliano, delle quote pro capite per indebitamento (maggiori di € 620),salvo ulteriori; per costo personale (maggiori di circa € 100) e di rapporto con in residui attivi (quelli di Rossano sono quasi il doppio) che registrano una differenza di oltre € 1.100 a residente; Una sintesi che sarà accuratamente rappresentata - in una alla mancata costituzione nel bilancio di Rossano dei Fondi contenzioso e spese legali nonostante le ragionevoli previsioni negative del dirigente della rispettiva avvocatura - in un apposito dossier, aggiornato in progress, che sarà consegnato ai consiglieri comunali prima del Consiglio fissato per il prossimo 15 settembre e reso disponibile per chiunque ne faccia richiesta e ne abbia interesse allo scopo di valutare l’opportunità della fusione in atto. Gli assessori Stellato e Mingrone, accompagnati per l’occasione dei responsabili del settore finanziario e della avvocatura, si renderanno disponibili ad incontri con le categorie professionali e produttive interessate, prioritariamente con quella dei commercialisti jonici, allo scopo di conseguire una maggiore chiarezza e divulgazione delle informazioni più utili alla collettività.
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