La solidarietà, l’accoglienza, l’inclusiovne, sono i valori fondanti del nostro vivere civile, valori che mai potranno essere messi in discussione qualunque sia il costo da sopportare per salvare vite umane.
Tuttavia questi importanti principi, che sono il fondamento delle moderne democrazie occidentali, devono prevedere alcune misure e garanzie per i cittadini di quel Paese, di quelle regioni, di quei territori che li hanno abitati nei secoli, custoditi e salvaguardati nel tempo. Ecco perché come nuove generazioni che guardano al futuro, non possiamo non segnalare che “QUESTA MODALITÀ DI ACCOGLIENZA È SBAGLIATA!“
Chiariamo subito che nessuno di noi pensa, lontanamente, che si possano abbandonare in mare i tanti immigrati che sfuggono da guerre o da persecuzioni nei loro Paesi. Ribadiamo che non siamo per le ruspe o per affondare i “gommoni“.
INTENDIAMO SPINGERE LA POLITICA NAZIONALE E LOCALE A GESTIRE MEGLIO LA SITUAZIONE, EVITANDO CHE VENGA DEVASTATA LA NOSTRA COMUNITÀ E TUTTE QUELLE CHE SI TROVANO NELLE STESSE CONDIZIONI !
L’accoglienza va bene, ma bisogna essere preparati e bisogna avere le strutture necessarie ed adeguate. Non è possibile accogliere gli immigrati ovunque, anche in strutture fatiscenti ed non idonee! Non è possibile utilizzare strutture Comunali progettate per altri usi (Palazzetto dello Sport) e permetterne la loro distruzione! Non è possibile non porre un limite numerico degli ospiti, potenziando l’accoglienza diffusa su tutti i Comuni italiani, arginando l’insicurezza e i danni inestimabili che aleggiano nelle nostre comunità.
Come è possibile che le Comunità pervase da questo fenomeno, con numeri esponenziali, non siano state preventivamente ed adeguatamente attrezzate? Come é possibile non pagare puntualmente gli operatori che lavorano in questo settore? Molti ragazzi, su questo terreno, si sono messi in gioco, lavorando con scarsa preparazione, ed hanno il diritto di ricevere mensilmente il loro compenso, per poter avere un vita dignitosa e per essere più motivati ad offrire un migliore servizio.
Non è possibile chiedere ad una Comunità, come quella di Corigliano Calabro, già tartassata da tributi comunali altissimi, senza i conseguenti e adeguati servizi, di stringere ancora la cinghia, mentre Sindaci, Assessori, dirigenti, Prefetti e Ministri danno solo input al sicuro dalle loro postazioni.
Non è possibile scaricare i problemi sui più deboli, solo perché hanno bisogno di maggiore attenzione
USIAMO MEGLIO LE RISORSE!
Stiamo aprendo un hotspot?
Visto che abbiamo avuto problemi a pagare gli stipendi ai ragazzi che lavorano con gli immigrati, la domanda legittima è : “Abbiamo le risorse necessarie per gestirlo o scaricheremo, ancora una volta, sui più deboli il “peso diffuso“ di una piaga che, al di là degli aspetti umanitari, che sono insisti nel nostro DNA, sta preoccupando i nostri cittadini e l’Europa intera?“
Utilizzate il nostro porto, creato per far sviluppare il nostro territorio, come hotspot e ci ignorate quando si parla di ZES (Zona Economica Speciale)? Siamo un territorio depredato, siamo un territorio abbandonato dal Governo Centrale, DOBBIAMO ESSERE CONSIDERATI QUANDO SI PARLA DI ZES! LO MERITIAMO!
LE ZES sono “un’evoluzione delle zone franche concentrate in ambito doganale e che hanno l’obiettivo principale di attrarre gli investitori“ , potrebbe essere l’unica via per far riavviccinare gli investimenti sul nostro territorio, proprio quelli investimenti che potrebbero dare la possibilità alla nostra generazione di continuare a vivere in questa Regione.
È così alto e profondo il nostro senso umanitario che siamo preoccupati per quei minori stranieri non accompagnati che giungono a Corigliano Calabro e vagano soli in giro per le buie strade rurali con il rischio di essere investiti.
È così alto e profondo il nostro senso umanitario che pensiamo di integrare l’immigrato allo stesso modo di come dovremmo integrare i nostri ragazzi.
Noi chiediamo solo più attenzione, maggiore organizzazione e scientificità nella gestione del nostro territorio. Basta massacrare la nostra Comunità senza concederci una via di uscita.
EMERGENZA IMMIGRAZIONE? Ma quale emergenza!?!? Nella nostra Comunità sono almeno 4 anni che sbarcano immigrati e le Amministrazioni a tutti i livelli di Governo non danno segno di capacità nel fronteggiare in maniera ordinata e programmata questo fenomeno.
Vogliamo garantire i mezzi ai “nostri cittadini“ che fidandosi dello Stato hanno deciso di collaborare? Vogliamo prevedere un sistema di integrazione serio, reale e concreto per queste persone? Possiamo lasciarli al libero arbitrio?
Stiamo accogliendo, giusto, ma stiamo pensando ad un nuovo futuro per la nostra Comunità ?
Sinceramente siamo fortemente preoccupati, garantiamo che non è il colore della pelle, non è la differente cultura, non sono le differenti abitudini ad impaurire o ad agitare i nostri solidali ed accoglienti cittadini, è il modo insipiente e inadeguato della pubblica amministrazione, che gestisce questo delicato fenomeno, che ci preoccupa e spaventa tutti noi!
Alfonso Falcone Francesco Madeo Gianfranco costa Gianmarco Manfrinato Gianluca Gineae Maria Teresa Laudonia |