Il progetto e il percorso di fusione avviato tra le due Città resta una sfida culturale ed un lavoro di prospettiva che richiede tempi di approfondimento, di conoscenza e convincimento importanti e dal basso. Bisogna evitare approcci e timing calati dall’alto. Perché l’opportunità storica e straordinaria del comune unico non è e non può essere vissuta, attesa e sollecitata soltanto come un mero fatto burocratico o economico. Servono semmai più incontri e confronti con le popolazioni proprio per vincere le diffidenze che ci sono e sulle quali non è saggio bypassare. È stato, questo, in sostanza il leit motiv emerso in molti dei numerosi interventi, moderati da Lenin MONTESANTO, al primo momento di dibattito con la città sulla fusione promosso dall’Amministrazione Comunale di Corigliano presso il Centro d’Eccellenza allo Scalo nei giorni scorsi. L’informazione diffusa - ha detto il sindaco Giuseppe GERACI aprendo il dibattito - è strategica, perché per noi la fusione resta una grande opportunità e sfida culturale, a beneficio di tutti e non soltanto di pochi addetti ai lavori. Condiviso, in molti contributi, il metodo e la pausa di riflessione interpretata e voluta all’unanimità dal consiglio comunale di Corigliano, è stata quindi ribadita l’utilità di coinvolgere con ulteriori ed analoghe iniziative le popolazioni dell’area urbana affinché siano, oggi e poi nella fase referendaria, i protagonisti autentici perché informati di una pagina storica per la Sibaritide e la Calabria, scritta dal basso. Inoltre - è stato detto - va proseguito il parallelo dialogo sull’area vasta, perché non in contrasto col processo di fusione e, nelle more della fusione formale da parte delle due amministrazioni, vanno preferite ed attuate forme di collaborazione più incisive e tangibili, già oggi sperimentabili e proficue, ad esempio in tema di centrale unica contratti, programmazione turistica, trasporto pubblico locale, programmazione comunitaria, etc. Dobbiamo far capire bene alla gente - ha continuato GERACI - di cosa stiamo parlando e dare, tutti, un’anima alla fusione.
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