Scrivo per ringraziare quanti mi hanno reso destinatario di numerose lettere e garbate telefonate, quasi tutte intese a congratularsi per le scelte di garanzia effettuate in relazione alla intrapresa fusione con il Comune di Rossano. Il cambio delle regole, da parte della Regione, riguardanti l’eliminazione del quorum e l’esperienza attuativa delle stesse ha infatti infastidito tutti e causato danni irreparabili, del tipo l’annessione forzata del Comune di Spezzano Piccolo al neo Comune di Casali del Manco, in presenza di un voto referendario sfavorevole dei suoi cittadini.
Una disciplina legislativa profondamente sbagliata che preoccupa non poco, soprattutto coloro i quali hanno speso la loro vita in favore della realizzazione della democrazia partecipata e del primato dell’autonomia degli enti locali. Quanto è successo non è, infatti, tollerabile nella definizione di un percorso amministrativo che comporta la istituzione di un nuovo Ente a fronte dell’estinzione dei Comuni istanti. Un evento drastico che fa mutare, per i cittadini, riferimenti istituzionali, ricchezze pubbliche e condizioni di vita. In quanto tale, esso suggerisce analisi preventive accurate e una disciplina che garantisca la preminenza delle certezze e della democrazia, delle quali invero non si è tenuto conto da parte della Regione che ha prodotto un cambio repentino delle regole in corso d’opera che hanno generato un diffusissimo disappunto.
Bene ha fatto, in proposito, il massimo Consesso della mia Città a votare il differimento di ogni decisione sull’eventuale ritiro della delibera del febbraio 2016 al 15 settembre prossimo richiedendo rispettivamente, alla Regione e ai due Comuni interessati, modifiche legislative alla ripetuta disciplina e accertamenti volti a dimostrare o meno la meritevolezza della fusione.
Bene sta facendo, al riguardo, la minoranza che siede nel Consiglio comunale di Rossano che, prescindendo dall’estrazione ideologica, ha chiesto di vederci chiaro. Di preparare, progettare e realizzare subito un dossier tecnico sulla fusione in atto sui temi delle finanze e del patrimonio dei due Comuni, dei servizi, di che fine farà il personale e quale sarà il modello organizzativo, la gestione del territorio e delle infrastrutture. Una richiesta legittima e indispensabile per procedere, trascurata da tutti noi all’atto dell’assunzione delle delibere di impulso. Una irresponsabilità nei confronti della quale dobbiamo non solo fare ammenda ma nei cui confronti dobbiamo riparare per assicurare ai nostri giovani un buon futuro e non già per imporre loro scelte che potrebbero definitivamente portarli alla rovina.
Evito di stigmatizzare, così come meriterebbero, le follie dialettiche e offensive che taluni, cercano di propinare in giro. La debolezza delle loro tesi ma soprattutto il lessico utilizzato sono dimostrative di uno stato di salute non propriamente ottimale, pericoloso per la collettività e per loro stessi.
Per intanto, in attesa di perfezionare quanto deciso in Consiglio comunale nella seduta del 12 agosto scorso, ho dato mandato all’assessore al bilancio e al responsabile del servizio finanziario del mio Comune di organizzare incontri di lavoro con gli omologhi del Comune di Rossano, funzionali a che si proceda da subito alla comparazione dello stato dei conti e del patrimonio dei due Comuni, ritenendo ciò fondamentale per l’ordinario prosieguo dell’iniziativa aggregativa. Progettare il bilancio di fusione e dimostrare la sua sostenibilità è fondamentale, soprattutto da parte di chi ha lavorato dal 2013 per risanare il proprio bilancio, imponendo pesanti sacrifici alla propria burocrazia e alla collettività.
Giuseppe Geraci |