Torna in libertà Chiaradia Piero Francesco, arrestato il 29/01/2015 all’esito del processo che lo vedeva imputato, insieme a numerosi altri soggetti, nell’ambito della maxi inchiesta denominata operazione “Santa Tecla” dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, per reati di diversa natura quali l’associazione di stampo ‘ndranghetistico, l’estorsione aggravata dal metodo mafioso, il narcoTraffico internazionale di cocaina, l’usura e la prostituzione. Chiaradia era accusato di aver rivestito la qualità di organizzatore stabile dell’associazione dedita al narcoTraffico di cocaina ed in particolare di aver mantenuto i contatti con i fornitori dello stupefacente importato in Corigliano, al fine di consegnare la cocaina ai vari spacciatori secondo una rigida ripartizione del territorio. Nei suoi confronti erano state rivolte le accuse da parte dei collaboratori di giustizia Curato Vincenzo, Alfano Carmine, Converso Gianpiero, Basile Giorgio, Cangiano Antonio, Russo Salvatore, Cimino Giovanni, Cimino Massimo, Cimino Luciano, Cimino Antonio e Cimino Giorgio. Inoltre le pesanti accuse, secondo gli inquirenti, avevano trovato riscontro nelle intercettazioni effettuate su alcune autovetture, all’interno delle quali alcuni spacciatori indicavano il Chiaradia come colui che li riforniva di cocaina. Con la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Catanzaro il 16 dicembre 2011, il Chiaradia era stato condannato alla pena di 14 anni di reclusione. Il successivo 17 luglio 2013, la Corte di Appello di Catanzaro accoglieva il ricorso presentato dall’Avv. Pasquale Di Iacovo ed assolveva il Chiaradia dal reato di organizzazione dell’associazione dedita al Traffico di cocaina, riducendo la condanna a 5 anni e 4 mesi di reclusione per il meno grave reato di partecipazione al Traffico di stupefacente. Lo scorso mese di febbraio 2017, l’Avv. Pasquale Di Iacovo presentava un ulteriore ricorso alla Corte di Appello di Catanzaro, con il quale chiedeva che venisse ulteriormente ridotta la pena applicata al Chiaradia. Il successivo 24 luglio 2017 la Corte di Appello di Catanzaro, in accoglimento della richiesta avanzata dal penalista coriglianese, ha ridotto ulteriormente la pena a 2 anni e 4 mesi di reclusione e pertanto, considerato che il Chiaradia era stato arrestato il 29/01/2015, lo stesso è stato immediatamente scarcerato per fine pena. |