I ragazzi sistemati con l’ultimo sbarco al Palazzetto dello Sport sono stati trasferiti in altre strutture così come anche Solidarietà Sempre aveva chiesto. Questa è una bella notizia a condizione che: 1. gli siano ora garantite quelle condizioni dignitose che in quei giorni insopportabili nel palazzetto non avevano avuto. Non è ammissibile che pure con rimborsi giornalieri procapite certi, anche in strutture provvisorie, gli affidatari non garantiscano servizi e trattamenti adeguati. 2. per gli sbarchi futuri (che ci saranno!) non si ricorra più al palazzetto e il comune, per come si era impegnato a fare già l’anno scorso, esca dalla logica dell’emergenza e programmi gli interventi e le azioni. Ricorra a progetti e fondi regionali, individui strutture adeguate anche tra gli immobili comunali o requisiti o ancora si avvalga di case affittate da cooperative sociali e Associazioni preventivamente coinvolte con protocolli e manifestazioni di interesse. Questo è il modo migliore per spingere i migranti stessi al pieno rispetto delle leggi e delle regole di una civile e tranquilla convivenza. 3. si avvii immediatamente, magari sollecitando un opportuno coordinamento della Prefettura e della Regione, una collaborazione con i sindaci per costruire un sistema di accoglienza, anche dei minori, diffusa in tutti i comuni del territorio. Corigliano ha già un impegno elevatissimo sia per l’alto numero di presenze sia per la difficile gestione degli sbarchi e c’è bisogno dell’aiuto di tutti i comuni. Non si può imputare all’Europa di lasciare sola l’Italia e poi nella regione e nella Sibaritide non alleviare l’enorme sforzo che Corigliano sta facendo da solo. Per esempio il comune di Cassano ha dato segnali importanti con la riapertura del Sybaris dove sono stati alloggiati 140 ragazzi, ma Rossano è quasi totalmente assente se non nei generici comunicati di solidarietà del sindaco Mascaro. 4. sempre nella logica dell’impegno di tutti i sindaci del territorio e con obblighi chiari e vincolanti verso gli enti gestori delle case famiglie, dei Cas e degli SPRAR, si cominci a pensare ad un sistema di accoglienza ed integrazione dei migranti che saranno assegnati ad ogni comune. Bisogna realizzare progetti di inserimento scolastico, di impegno in attività socialmente utili, di formazione professionale e lavorativa guardando anche ai bisogni e alle vocazioni del territorio. Non c’è alcuna concorrenza o contraddizione con i nostri disoccupati che anzi da un sistema economico più robusto potrebbero anche loro avere più occasioni di lavoro.
Per tutto questo riteniamo fondamentale tenere attorno al dibattito sulla presenza dei migranti un clima sereno e costruttivo. Davvero non c’è bisogno di esasperazioni, di alimentare paure e scontrarsi per soli fini di polemica elettorale su questioni cruciali della nostra epoca. C’è bisogno dell’aiuto di tutti, di confronto civile e di dialogo. Questa è l’unica ragione che ci ha portato a criticare con forza le manifestazioni che si stanno organizzando per l’illusione di poter fermare la tragedia degli sbarchi e a chiedere umilmente a tutti ragionevolezza nel trattare questi temi. Critiche aspre e cortei contro i migranti possono solo accendere fuochi pericolosissimi. Per questo il nostro massimo impegno nei prossimi mesi, a cui chiediamo a tutti di unirsi, sarà quello di tenere viva la capacità alla comprensione e all’abbraccio, di trovare sempre una soluzione ai problemi usando buone pratiche di accoglienza, l’unica strada per essere più efficaci e forti in questa fase davvero epocale.
SOLIDARIETA’ SEMPRE |