L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” prende atto della incredibile e costante azione di un gruppo minoritario di cittadini calabresi circoscritto al territorio dell’alto jonio che, anche dopo l’inserimento del 3° Megalotto all’interno del DEF 2015 (il documento che indica le opere infrastrutturali prioritarie per il Governo), continuano ed insistono nel rivendicare scelte ormai utopica e senza dubbio scellerate finalizzate semplicemente a far saltare un’opera che ormai sarà realizzata. Ricordiamo che questo gruppo minoritario di cittadini dell’alto jonio è lo stesso che sosteneva che il progetto avrebbe causato un “impatto ambientale devastante” ed è sempre il medesimo a far parte di quel 27% che ha voluto inviare sul Progetto Definitivo delle “osservazioni” con il preciso scopo di far saltare per aria il progetto atteso che i testi delle loro osservazioni “fotocopia” era identici al restante 73% delle osservazioni che erano provenienti da tutta Italia e di queste, lo ricordiamo, il 67% proveniva da Ferrara e Provincia. Costoro, avrebbero potuto spiegare alla comunità calabrese come mai in tutta Italia solo i cittadini di Ferrara e provincia erano contrari al progetto sostenendo che “devastava la natura dell’alto jonio cosentino” e come mai non hanno inteso partecipato alla manifestazione dello scorso 28 marzo a Corigliano Calabro contro le trivellazioni evidenziando un anomalo “ambientalismo a giorni alterni”. Hanno spronato più forze politiche parlamentari nell’intraprendere azioni di ogni tipo al fine di osteggiare la realizzazione dell’opera e, come se non bastasse, non hanno esitato a presentare un esposto nel settembre del 2014 di 48 pagine in cui c’era scritto tutto ed il contrario di tutto. Inutile ricordare che questo sparuto gruppo di cittadini ha perso su tutta la linea: non poteva essere altrimenti quando si decide di sposare una causa ingiusta, immotivata e, soprattutto, decisamente a sfavore dell’interesse generale. Così come occorre evidenziare che ogni azione di questo sparuto gruppo di cittadini è stata fortemente stigmatizzata non solo dalla Nostra Associazione ma anche e soprattutto dai loro concittadini (la stragrande maggioranza), che attraverso i social network sono riusciti a far capire all’intera Calabria quali sono i veri interessi che hanno spinto questo “sodalizio minoritario” a spingersi a tal punto da osteggiare l’ammodernamento della S.S.106 nell’alto jonio nella vana speranza di far saltare per aria la realizzazione dell’opera. Così oggi ritorna l’antico cavallo di battaglia: perché realizzare la Nuova S.S.106 se è possibile raddoppiare l’esistente? Semplice: per tre motivi chiarissimi: Perché l’esistente attraversa alcuni centri abitati dove è ampiamente dimostrato che non si può raddoppiare la S.S.106. Perché i costi lieviterebbero di molto atteso che prima di “raddoppiare” e quindi di costruire il nuovo tracciato occorrerebbe demolire l’esistente con evidenti costi aggiuntivi di demolizione e poi di smaltimento (come riportato in numerosi documenti del progetto). Perché è necessario che la costa jonica calabrese sia provvista di due arterie viarie e non una sola peraltro obsoleta, indecente e vergognosa. Questo sparuto gruppo di cittadini dell’alto jonio – ne siamo certi – è perfettamente consapevole delle ragioni per le quali non è possibile raddoppiare il tracciato esistente della S.S.106 nell’alto jonio anche perché tale scelta è stata già bocciata dal proponente nel lontano 2004. Così come è evidente che la Nostra Associazione non rinuncerà mai a sottolineare il vero tentativo di questa sodalizio nonostante sia ormai chiaro ed evidente a tutti: adoperarsi con ogni mezzo per far saltare la realizzazione del 3° Megalotto della S.S.106 in Calabria.
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106“
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