Tra i vantaggi che il processo di fusione apporterà alle città di Corigliano e Rossano troviamo il finanziamento che la regione Calabria dispensa mediante la L. regionale 15 del 2006. Mi sono prodigato (con tutte le mie lacune) ad indicare quali fossero i vantaggi concessi dallo Stato in favore dei comuni interessati dal processo di fusione ed oggi occorrerà enucleare anche i benefici di natura regionale.
L’art. 20 della LR 15/2006 rubricato come “Criteri per la concessione degli incentivi” garantisce le tipologie e le modalità di erogazione dei finanziamenti elargiti dall’organo regionale, il primo comma della citata legge sancisce che “Il Programma regionale di riordino territoriale specifica i criteri per la corresponsione degli incentivi alle forme associative previste all’articolo 3 della presente legge (fusione), tenendo conto prioritariamente del numero dei Comuni associati, della rilevanza e della tipologia delle funzioni e dei servizi oggetto della gestione associata”. Tale primo passaggio fa comprendere come la programmazione deve essere valutata a livello regionale ma che la tipologia dei servizi e la loro importanza sono elementi prioritari.
Il secondo comma è invece il passaggio più rilevante in favore della fusione, infatti statuisce: “Ferma restando la preferenza per le unioni e le fusioni di Comuni, alfine di conseguire il livello ottimale dell’esercizio delle funzioni e dei servizi, è attribuito un contributo a tutte le forme associative previste all’articolo 3, determinato in rapporto ai seguenti principi: a) funzioni e servizi gestiti tramite uffici comuni e che comunque implichino una maggiore integrazione tra gli uffici ed il personale dei Comuni aderenti,nonché il conseguimento di una maggiore efficacia, efficienza ed economicità attraverso l’ottimizzazione delle risorse umane, strumentali e finanziarie.
In particolare, si richiede lo svolgimento in comune di almeno quattro dei seguenti servizi amministrativi: Polizia municipale Gestione del personale Servizi tecnici Servizi sociali Urbanistica Commercio e attività produttive Servizio tributi Finanza e contabilità Servizi ambientali Servizi a domanda individuale b) densità demografica dei comuni ricompresi nella forma associativa; c) popolazione con riferimento a indice di vecchiaia, indice di disoccupazione e indice di spopolamento; d) numero dei Comuni ricompresi nella forma associativa; e) altimetria ed estensione del territorio montano. f) istituzione di nuovi servizi, anche mediante innovazioni tecnologiche.”
In sostanza Corigliano e Rossano non avrebbero difficoltà a intercettare il finanziamento regionale sussistendo: il carattere di densità demografica, un elevato tasso di disoccupazione e presenza dei servizi amministrativi richiesti. Alla luce di quanto statuito ci si trova innanzi ad un ulteriore vantaggio in caso di fusione.
Il comma terzo stabilisce 3. Il Programma prevede : “a) l’erogazione di un contributo finanziario straordinario, una tantum, al momento della fusione dei Comuni. b) l’erogazione di incentivi finanziari ordinari annuali per tutte le forme associative di cui all’articolo 3.” Ossia la certificazione dell’arrivo del denaro in favore dei comuni fusi.
I vantaggi pertanto non restano di sola matrice statale ma esistono anche nella forma regionale.
Tutto quanto premesso mi preme ora precisare che nel mio precedente articolo neanche per un momento ho fatto riferimento a quanto scritto dal mio amico, dott. Enzo Claudio Gaspare Siinardi, infatti aprivo il mio scritto partendo dalle domande che in maniera ripetitiva mi venivano poste da alcuni astanti alla manifestazione del 10.07.2017 in piazza Portofino di Schiavonea e, solo dopo un colloquio con lo stesso Siinardi a mezzo sms, capivo che quelle domande fattemi derivavano dalla lettura da parte di terzi soggetti circa un suo articolo. Preciso che il termine bugia era in un virgolettato poiché lungi da me dare del bugiardo a qualcuno.
La legge regionale è certo poco chiara ma con una interpretazione autentica (da chiedere al medesimo organo che l’ha prodotta, la regione Calabria) verrà fugato ogni dubbio sul significato dell’abrogazione del termine “intero bacino elettorale”. Per ciò che riguarda Spezzano Piccolo il richiamo è infondato poiché si trattava di un Comune sotto i 5.000 abitanti destinato a scomparire (secondo la legge Delrio), all’interno di una quaterna di piccoli comuni, ed il cui ricorso è stato purtroppo bocciato.
In merito alla irreversibilità della fusione francamente sono in difficoltà, è vero un comune fuso ed istituito non può tornare indietro (!) che senso avrebbe il contrario?, ed anche una fase del processo di fusione (una volta innescata) non potrebbe tornare a ritroso salvo casi di sconvenienza certificati dagli organi preposti, il discorso non fa una piega.
In merito ai soldi del referendum preciso una volta per tutte che: un conto è fare un referendum dove i soldi non si buttano perché è un mezzo di democrazia popolare (per cui sono sempre ben spesi), mentre, se fai prima lo studio di fattibilità e all’esito del referendum vincesse il “No” si è sprecato per 2 volte il denaro pubblico (referendum e studio di fattibilità). Anche i privati si potranno prodigare in tal senso.
In merito alla semantica accetto il consiglio ma non la lezione semantica, le lezioni le danno i profondi conoscitori della materia (tipo i cattedratici) e non i copia e incolla, e questa considerazione nasce dopo aver notato frasi uguali rispetto a quanto scritto sul sito internet della “Treccani” e riportate dall’amico Enzo nel suo articolo (con cui mi si doveva dare una lezione), non è che è stato fatto un copia e incolla?(riporto testualmente “… Si, senza accento (dal latino se), è il pronome riflessivo atono di 3a persona …” e ancora “… Sì, con l’accento grave (dal latino sic), è l’avverbio di affermazione …” (fonte sito Treccani e testo pedissequo all’articolo dell’amico Enzo).
È molto probabile che continuerò a sbagliare i “Sì” (e forse sbaglierò anche altro) ma non mi interessa poiché non è questo il fulcro del tema trattato. Per ciò che mi riguarda il “dibattito a distanza” con il mio caro amico lo ritengo chiuso poiché anche io ne riconosco una certa sterilità. È certamente meglio informare la gente come faccio ormai da diversi mesi con norme e prove empiriche circa i risultati dei processi di fusione e, soprattutto, scendendo in piazza e parlandone a tutti gli interessati.
Daniele Torchiaro, vice presidente comitato “IN comune Corigliano Rossano” |