La bruciante sconfitta elettorale di Catanzaro chiude definitivamente il cerchio politico apertosi nel novembre del 2014. La città capoluogo di Regione riconferma il centro destra a seguire dopo le débacles elettorali delle maggiori città calabresi:Vibo Valentia, Lamezia,Cosenza, Crotone. E’ il chiaro e netto segnale di insofferenza politica degli elettori verso la totale stagnazione politica succeduta alle speranze plebiscitarie riposte sul Presidente Oliverio. Ed un paradosso positivo che proprio in quella città un candidato Nicola Fiorita, di chiara ispirazione a valori democratici e progressisti, abbia “rischiato “di raggiungere il ballottaggio. Il messaggio che ci giunge appare nitido: la guida PD alla regione Calabria è bocciata sonoramente ed al contempo non è ineluttabile ed automatico il “passaggio“al centro destra. Anzi è proprio qui il punto nodale della questione. La consolidata alternanza tra esperienze istituzionali che nei fatti non scalfiscono affatto i rapporti di potere del blocco di potere dominante(basterebbe ripercorrere le inchieste degli ultimi anni)puo’ essere forzata e superata da un progetto di cambiamento che parta dalle esperienze di lotta e testimonianza che su scala territoriale pure esistono.La galassia di movimenti civici,ambientalisti,solidaristici,i partiti che si ispirano all’alternativa,le esperienze comunali virtuose esistenti in vari municipi della Calabria,alcune esperienze di sindacato ed associative particolarmente attive sul fronte dei diritti dei lavoratori e/o delle persone possono e debbono incrociare la domanda di cambiamento che giunge dalla Calabria. Inizi da ora un cammino condiviso,ispirato magari alle forme di Partecipazione dal basso propri dei comitati referendari dello scorso autunno e su queste basi si riprogetti in maniera radicale, anzi rivoluzionaria,la Partecipazione ed il cambiamento della Calabria. Se non ora quando?
Angelo Broccolo Segretario regionale Sinistra italiana |