Da giovane coriglianese, che vive quotidianamente aspetti positivi e meno lieti dell’esistenza umana come ciascuno di noi, intendo esternare brevemente alcune mie considerazioni, che penso e mi auguro siano condivise da molti concittadini. Problematiche afferenti il lavoro e le tasse assillano oggi come non mai la comunità di Corigliano Calabro. Si registra un perdurante stato di disagio sociale che, a causa della crisi ma anche di fattori locali, sta portando giorno dopo giorno all’impoverimento delle famiglie. Addirittura la casa, bene inviolabile alla quale ogni persona dovrebbe ambire e poi custodire, viene messa in discussione da politiche nazionali che non tengono conto della dignità dell’uomo e dei suoi più elementari diritti. Con queste mie poche ma sentite righe è mia intenzione rivolgere un accorato appello ai miei concittadini, senza offendere nessuno. Non siamo stanchi di leggere solo comunicati stampa e dichiarazioni, da parte del mondo della politica e delle istituzioni, non inerenti i veri problemi della gente comune? Penso appunto al tema della povertà, che ormai si tocca con mano nella nostra Corigliano. Tanta gente è senza un tetto dove dormire, basta farsi un giro nei pressi della stazione ferroviaria o di altre strutture dismesse del territorio per rendersi conto dell’emergenza sociale in atto. Sono sempre più numerosi i cittadini costretti a cercare un tozzo di pane per sé e i propri cari rovistando nei cassonetti dell’immondizia, negli avanzi delle altrui abitazioni o dei supermercati. E quante situazioni di diffuso malessere non si vedono ma ci sono eccome tra di noi, nelle nostre strade, nei nostri quartieri. Un ringraziamento, a tal proposito, va a quelle associazioni che operano per tentare di alleviare questo stato di cose, nonché alle parrocchie impegnate per far fronte alle difficoltà di un numero così elevato di famiglie, spesso con bambini a carico. Tuttavia, ritengo che siano le istituzioni a dover intervenire per affrontare nel migliore dei modi queste problematiche che, seppure globali, in contesti come il nostro, dove il lavoro latita, si accentuano maggiormente. Ecco perché rivolgo un appello a quanti intendono impegnarsi in politica e nella società civile. Se l’anno prossimo si voterà a Corigliano, sarebbe opportuno discutere di queste tematiche che interessano da vicino la cittadinanza, il futuro di tutti noi. Capisco l’importanza di questioni come la fusione, la commissione d’accesso, ma non si può ridurre una città come la nostra solo ed esclusivamente a tutto questo. A proposito della fusione, inoltre, a prescindere da quelle che sono le ragioni del Sì e quelle del No, penso sia opportuno confrontarsi nel merito, se cioè da una parte è giusto non perdere occasioni di aggregazione territoriale per evitare di rimanere ulteriormente isolati, è anche giusto fissare alcuni punti, alcuni obiettivi programmatici da perseguire insieme se questa fusione diverrà realtà. |