Ma chi ha paura della fusione e perché? E’ una domanda che mi sto facendo ormai da settimane, alla quale non riesco a dare risposta. Qui non si tratta di essere ancorati a vecchi e sterili campanilismi territoriali che, nel corso degli anni, hanno prodotto solo danni. Come mai l’identità territoriale viene in “voga” solo quando si parla di fusione, mentre quando si parla di sanità , trasporti, turismo, ecc, ognuno abbandona questo territorio. Succede di tutto e di più ma il vero pericolo è la fusione. Siamo sicuri che questa unione porterà svantaggi? La classe politica, specie quella giovanile, di questa città, deve svegliarsi e smetterla di cercare notorietà solo per comunicati pro o contro fusione. Chi ha pensato di organizzare un dibattito serio coinvolgendo le istituzioni, il mondo della scuola, le associazioni e tutti gli enti che operano nel territorio? Ma davvero crediamo che i problemi di Corigliano si risolvono facendo comunicati stampa? Abbiamo davvero a cuore le sorti del nostro territorio? Qui non si tratta di dire si o no, qui si tratta di affrontare seriamente le diverse problematiche. Cosa accadrà a Corigliano dopo il 22 ottobre in caso di risposta positiva o negativa al quesito referendario? E’ arrivata l’ora di smetterla di salire su un pulpito e raccontare storielle più o meno verosimili. Dobbiamo scendere tra la gente a parlare, confrontarci e chiedere alle istituzioni il perché gli ospedali chiudono, le tasse aumentano e i servizi diminuiscono. Che sia fusione o meno, svegliamoci! |