“Fusione, opportunità storica di rilancio per le due Città di Corigliano e di Rossano”. Alla tappa referendaria del 22 ottobre 2017 è necessario arrivarci con cognizione e consapevolezza, fiducia, voglia di cambiamento e di dare una svolta decisiva al territorio, non solo a tutela di quel che rimane dell’esistente ma soprattutto per le future generazioni a cui si lascia una pessima eredità.
E’ quanto è emerso nel corso della conferenza stampa di presentazione del neonato comitato spontaneo e autonomo “Corigliano per il Si” che si è tenuto presso il Movida Beach di Schiavonea alla presenza dei referenti Gisella Santelli, Antonella Gianzi e Salvatore Martilotti, oltre a un nutrito gruppo di aderenti, composto da varie sfere della società civile (imprenditori, medici, avvocato, notai, dipendenti pubblici, operai, etc etc).
L’iniziativa è servita a spiegare quali siano le motivazioni e i punti di partenza posti a fondamento della volontà di unirsi alla cittadina confinante.
Alcuni aderenti, rappresentanti il tessuto economico/produttivo, hanno evidenziato come, di fatto, la fusione sia già avvenuta nel loro settore ormai da anni visto che la clientela, solita fare acquisti presso i loro esercizi, è in egual misura rossanese e coriglianese, e che, quindi, la formalizzazione della unione tra i due centri non potrebbe che portare ulteriori vantaggi all’economia di entrambi. Lo sviluppo economico e la collaborazione in questo senso tra i due grossi centri era già iniziata da tempo, anche a livello amministrativo, in occasione della ricezione dei fondi Pisu e da più parti conseguentemente è stato sollevato un motivo di indignazione: l’inerzia della locale amministrazione comunale che, se pur in maniera agile aveva deliberato a favore del processo di fusione, ha immediatamente dopo ritirato i remi in barca evitando persino di confrontarsi dialetticamente sul tema ed di dare informazioni alla popolazione circa i reali vantaggi di cui sembravano convinti, e parimenti, dei motivi che hanno fatto loro cambiare così oscuramente idea sugli stessi.
Forte è il sospetto -si è ribadito nel corso della serata- che ci siano interessi di parte a fomentare questa campagna di ostruzionismo, che ha determinato anche il tentativo di bloccare la macchina referendaria, quasi si avesse timore del risultato della sacra espressione popolare.
E’ stato ribadito come questa amministrazione, insieme a quella di Rossano, abbia avuto in passato la possibilità, per omogeneità di colore politico, di avviare un serio programma di sinergia, quando l’attuale sindaco di Corigliano Giuseppe Geraci da una parte e l’ex sindaco di Rossano Giuseppe Caputo dall’altra hanno pensato bene di far passare quel treno che avrebbe condotto il comprensorio sicuramente verso occasioni migliori in termini economici e di valorizzazione del territorio. E quella occasione perduta faccia da monito per non perdere questa opportunità di far diventare le due realtà, una volta unite, una città di 80.000 abitanti con un peso istituzionale e contrattuale in grado di essere destinataria di fondi che, oggi, divise (non raggiungendo nessuna delle due isolatamente 50.000 abitanti) non possono avanzare nessuna richiesta seria di aiuti o di iniziative strutturali.
Nessun timore circa i rapporti politici con la città di Rossano derivanti da ipotesi o tentativi di supremazia. Questa considerazione, solo marginalmente ripresa, è stata superata dal fatto che l’eventuale futuro Consiglio comunale della Città unica sarebbe composto in maggioranza da coriglianesi, per ragioni demografiche. Tale aspetto è stato poi superato, con una battuta dal tenore ironico da uno dei componenti del comitato:«Piuttosto sono i rossanesi che dovranno stare attenti, altro che!».
Occasioni di crescita anche in termini di ampliamento delle risorse della pesca e del turismo, Già in passato, accordi con borghi marinari più piccoli sono stati fatti attraverso scelte dettate da motivi contingenti di agevolazioni riservate alla collaborazione di grossi centri con realtà più modeste e che poco interessano o distraggono il processo di fusione.
Durante l’incontro si è messo in risalto come la fusione dei comuni di Corigliano-Rossano sia assolutamente necessaria anche per cercare di invertire la rotta in ambito sanitario. Vi è un’importante discrepanza nell’ambito territoriale dell’ASP di Cosenza : a fronte di un territorio molto variegato in cui alcuni comuni distano oltre 100 Km dal capoluogo e di una popolazione che presenta una densità superiore di circa 20.000 abitanti a quelli residenti nelle province di Catanzaro, Vibo Valentia e Crotone insieme, l’ASP di Cosenza oltre ad essere unica dopo l’immotivato e assurdo accorpamento delle aziende sanitarie precedentemente esistenti, è posta in una posizione che dista svariati chilometri dagli Ospedali principali posti invece sulla fascia Jonica e su quella tirrenica. A questo bisogna aggiungere che in una provincia così estesa, è presente un solo centro HUB ed una sola centrale operativa 118. Si è sottolineato poi come sull’intera fascia jonica non esiste un’emodinamica ed i pazienti infartuati devono necessariamente essere trasferiti presso altre strutture dotate di emodinamica e ciò sancisce di fatto la presenza sul territorio calabrese di cittadini di serie A e cittadini di serie B. Ma ciò che rappresenta la vera “chicca” è che nell’Ospedale Unico della Sibaritide, qualora dovesse essere realizzato, non esisterebbe una Emodinamica e questo come ulteriore beffa a tutta l’area della Sibaritide ed alla sua popolazione.
Nei prossimi giorni saranno costituiti dei forum informativi protesi al coinvolgimento di giovani e meno giovani a processi di divulgazione e di sensibilizzazione nel vasto territorio.
UFFICIO STAMPA – CORIGLIANO PER IL SI |