Dove eravamo rimasti? Mi perdonerà, per la citazione, il compianto Enzo Tortora ma siamo ormai al limite davanti la questione Ospedale della Sibaritide. Progetti, fallimenti, rinvii, difficoltà, questi sono gli unici termini utilizzati quando viene citato l’Ospedale ma i verbi partire, realizzare, consegnare,dove sono? Su questa terra baciata dal sole, bagnata dal mare ed immersa nella bellezza della natura c’è l’uomo che cerca di distruggere tutto quello che gli è stato dato. A Corigliano è difficile fare un semplice prelievo di sangue, per visite specialistiche passano mesi (quando si è fortunati) e purtroppo aumentano a dismisura i casi di tumori. Non c’è pace per questa città, non c’è pace per i coriglianesi. Abbiamo davvero capito fino in fondo la gravità della situazione o ci sentiamo estranei a certe vicende solo perché non si è coinvolti in prima persona? Si parla tanto di fusione, ma allo stato attuale l’unione con Rossano rappresenta solo un dato numerico visto che, nello sviluppo dei servizi di prima necessità, non cambia niente. La sanità è un diritto per tutti. Arriva l’estate e il calore delle giornate ci farà dimenticare il buio, la sofferenza e il grido disperato di tanti nostri amici che, per ricevere cure di prima necessità, devono emigrare, non si può, non si deve!