E’ stato seguito con grande interesse da un pubblico numeroso e attento, l’incontro culturale della SIPBC-Calabria, svoltosi a Corigliano il sabato 27 maggio u.s. Il presidente dell’associazione che s’impegna nella protezione dei beni culturali, prof. Franco Liguori, ha svolto una relazione introduttiva al tema del convegno, soffermandosi sulla denominazione di “Magna Grecia”, che è strettamente connessa -egli ha detto- con il fiorire della civiltà greca in special modo nelle colonie della costa ionica dell’odierna Calabria (Sibari, Crotone, Locri) . “Grande fu detta con orgoglio dai pitagorici quest’area di grecità”- ha continuato Liguori- “che crebbe in vigore politico, economico e culturale fino a raggiungere i suoi massimi livelli, nel V secolo a.C., sotto il controllo di Crotone pitagorica, la città coloniale magnogreca famosa per la vigoria atletica dei suoi cittadini, la bellezza delle sue donne, la fama dei suoi medici”. Alla storia di Kroton è strettamente legata la storia del tempio di Hera Lacinia, venerata dai Crotoniati come divinità liberatrice, signora degli animali e protettrice della navigazione, oltre che come protettrice delle donne e di tutti gli aspetti della vita femminile. Storia lunga e complessa, da santuario più frequentato e ricco di tesori di tutto il Mediterraneo (periodo greco-romano) a sito abbandonato e saccheggiato delle sue strutture architettoniche (a partire dal XVI secolo), raccontata magistralmente nel libro di Margherita Corrado, stimata archeologa crotonese, “Capo Colonna. Luci e ombre dal Medioevo al XX secolo” (Città del Sole Edizioni, 2012), sul quale Liguori si è soffermato nella seconda parte del suo intervento, esponendone il contenuto ed elogiandone la ricchezza di informazione e di documentazione. Dopo un saluto della prof.ssa Maria Gabriella Dima, presidente della FIDAPA di Corigliano, che ha collaborato alla realizzazione dell’iniziativa, la parola è passata all’archeologa Margherita Corrado, che, con grande professionalità e con l’ausilio di un power-point, ha raccontato e descritto con la massima chiarezza, in una lunga e pacata conversazione, la plurisecolare vicenda del sito archeologico di Capo Colonna, procedendo a ritroso, dai recenti episodi di abusivismo edilizio che rischiano di deturparne in modo irreversibile la bellezza, fino a giungere alla fondazione del celebre santuario, sorto intorno al V secolo a.C. sopra un precedente tempio di epoca arcaica. Il pregio architettonico dell’edificio - ha detto, tra l’altro, l’archeologa crotonese - era la copertura in marmo pregiato proveniente dall’isola greca di Pàros. Il tempio di Hera Lacinia, di cui avanza una sola colonna in stile dorico - ha detto ancora la Corrado - era, in origine, “un periptero esastilo con 14 colonne su ciascuno dei lati lunghi; il colonnato esterno era articolato in 36 colonne” e non in 48, come ancora oggi qualcuno sostiene in base a una errata lettura della testimonianza dello storico crotonese G. Battista Nola Molise. I pochi avanzi del celebre santuario krotoniate sono stati illustrati in tutti i loro aspetti dalla Corrado, che ha parlato anche del celebre “tesoro di Hera”, venuto alla luce nel 1987, ed attualmente esposto nel Museo Nazionale di Crotone. Dal suo intervento, puntuale e appassionato, è emerso anche il suo impegno di paladina, non solo del patrimonio archeologico crotonese ma di tutti i beni culturali della nostra regione e dell’Italia, più in generale. I presenti alla manifestazione hanno ascoltato fino alle fine la dotta conversazione e si sono congratulati con la relatrice. Non sono mancate delle domande per soddisfare curiosità e sciogliere dubbi, da parte di alcuni presenti. Il presidente della SIPBC-Calabria, Franco Liguori, soddisfatto della ottima riuscita dell’iniziativa, ha ringraziato gli intervenuti e, naturalmente, l’archeologa crotonese, dando appuntamento ai prossimi appuntamenti culturali. |