Può sembrare una provocazione, invece è la realtà. Sono trascorsi oltre 15 giorni ed a oggi, non mi è stato consegnato il referto del gruppo sanguigno. Tutto ciò si verifica nella nostra sanità che a dire dei politici è tra le migliori per funzionalità e risposte all’avanguardia, il problema è che i cittadini normali giornalmente debbono subire sulla propria pelle le carenze, le inefficienze ormai croniche di una sanità pubblica sgangherata, politicizzata di cui i politici ne vanno fieri, però quando hanno bisogno, vanno a curarsi in strutture private pagate con i soldi dei contribuenti. Le loro incapacità nel fare decollare una sanità degna di questo nome sono note. Ci avevano promesso l’ospedale unico che a loro dire avrebbe riqualificato, dato slancio, alla sanità dell’Alto e Basso Ionio, invece siamo messi peggio di prima, costretti come siamo a sopportare le loro menzogne. I politici , e con loro i dirigenti dell’ASP/CS, da qualche tempo hanno ridimensionato il laboratorio di analisi di Corigliano a favore di altre realtà, in particolare quella di Rossano, tutto ciò a spese dei coriglianesi utenti, da noi, non si eseguono analisi inerenti alla branca della batteriologia, tipo: urino cultura, antibiogramma ecc. ecc. Non si eseguono nemmeno i gruppi sanguigni, prove di compatibilità, e tutti gli altri esami pertinenti alla branca della ematologia, importanti per le donne in gravidanza e nelle trasfusioni di sangue urgenti e non. Le analisi in questione, vengono eseguite presso il centro trasfusionale di Rossano, quel centro trasfusionale che anni addietro doveva sorgere al Guido Compagna e che i cosiddetti papabili di allora, principalmente la ultra famosa banda delle tre C, non vollero, come non vollero la terapia intensiva e i reparti di nefrologia e dialisi, oggi, buona pace per noi coriglianesi, ubicati presso il Giannattasio di Rossano. Questo è potuto avvenire anche perché i politici di allora, come buona parte di cittadinanza, ha supportato in passato e continua ancora oggi a condividere le inadempienze, le scelte campanilistiche ed egoistiche di quei personaggi che hanno negato e negano tuttora il futuro a questa cittadina. Se oggi siamo con le pezze al sedere, lo si deve a quei personaggi di ieri e di oggi che remano contro al nostro territorio, ma principalmente a quella parte di società coriglianese, buona a piangersi addosso ma brava a rendersi complice servizievole di una classe politica locale inadatta, inefficiente, occupata a difendere le poltrone ed i privilegi. Alla luce della situazione odierna, se al pronto soccorso di Corigliano capita, e capita spesso un caso urgente, per esempio un incidente stradale con pazienti politraumatizzati e con ferite gravi con conseguenza perdita massiccia di sangue, come ci si comporta? Certamente i medici del pronto soccorso del Guido Compagna, sono preparati a qualsiasi evenienza, tutti i giorni danno e fanno del loro meglio, risolvendo con i pochi mezzi a disposizione casi seri per non dire disperati. Tocca a questi professionisti, cosiddetti di frontiera, arginare le carenze oramai strutturali che la politica ha purtroppo legalizzate. Certamente, l’idea di fare eseguire determinate analisi, come i gruppi sanguigni ed altri presso il centro trasfusionale di Rossano e quello di Trebisacce, ha ulteriormente dilatato i tempi di quei casi in cui l’intervento tempestivo molte volte è determinante per la salvare una vita. Una volta, il laboratorio di analisi di Corigliano quando lo si chiamava in urgenza per un gruppo sanguigno e relative prove di compatibilità fra donatori, la risposta e l’attesa rientravano nei tempi accettabili, oggi i tempi si sono allungati, per non parlare dello spreco di denaro, tra ambulanza, consumo di gasolio, autista in pronta disponibilità ecc. ecc. Ci chiediamo, se ha senso mantenere ancora in vita un ospedale a mezzo servizio, azzoppato dalla politica. Decidano una buona volta, su quale realtà investire professionalità e risorse economiche, si riconvertano gli ospedali di Trebisacce e di Cariati, il primo destinato a centro di riabilitazione, mentre al secondo si punti sulla lunga degenza e geriatria, per Corigliano e Rossano si applichi la proposta dell’allora direttore generale (ASL N°3) Prof. Guzzardi che prevedeva il polo medico a Rossano e quello chirurgico a Corigliano, se tale progetto, oggi non è più attuabile per il semplice fatto che l’ospedale di Rossano è fornito di reparto di terapia intensiva e di un avviato centro trasfusionale, si faccia il contrario, l’importante è avere due ospedali funzionanti al meglio e che soddisfano i bisogni dei cittadini, questo lo si fa, prima di tutto, collocando il personale infermieristico imboscato, negli ospedali che ne hanno bisogno, si smetta di elargire incarichi onerosi, privi di senso agli amici o magari a politici trombati, la politica non ceda alle richieste, molte volte clientelari e personali del sindacato, più attento a difendere i propri interessi e quelli dei suoi iscritti, a discapito delle esigenze dei cittadini.
Per il movimento centro storico- Luzzi Giorgio |