Il referendum consultivo del prossimo mese di ottobre rappresenta una tappa importante nel processo di fusione delle città di Corigliano Calabro e Rossano che si tradurrà in un’assunzione di responsabilità non solo politica ed istituzionale ma anche e soprattutto civile da parte di un territorio e di due comunità che meritano di diventare nuovamente protagonisti del proprio sviluppo. L’aver creduto nel progetto di fusione delle due città e l’aver lavorato, di conseguenza, all’adozione in Consiglio comunale della relativa delibera di impulso, ci ha permesso di approfondire gli aspetti non solo normativi o amministrativi ma anche quelli più strettamente culturali e, se vogliamo, sociali insiti in una procedura che non può che essere attivata dal basso attraverso il protagonismo, legittimo, dei cittadini o delle Associazioni da loro costituite. Riteniamo, infatti, che proprio in vista dell’appuntamento referendario, lo sforzo di sensibilizzazione delle Associazioni civiche sul tema della fusione debba integrarsi con quello della politica e delle sue rappresentanze in seno alle istituzioni locali chiamate a rafforzare il concetto che solo iniziative di ampio respiro e di lunga prospettiva sono realmente in grado di superare quel localismo o municipalismo esasperato che rappresenta un errore in un contesto istituzionale radicalmente cambiato nel corso di questi ultimi decenni. Oggi, in Italia, sono in itinere ben 161 proposte di fusione tra comunità locali e territoriali e l’essere in compagnia di iniziative che coinvolgono centinaia di Comuni, di piccole, medie e grandi dimensioni, ed i loro abitanti dà l’esatta contezza della complessiva portata di un processo di innovazione e cambiamento delle autonomie locali che, nel rappresentare la spina dorsale del nostro ordinamento democratico, tentano di adeguarsi a contesti amministrativi caratterizzati da innovazione e rispetto delle novità in tema di finanze locali. Avremo tutto il tempo, in questi mesi che ci separano dal voto referendario, di spiegare i vantaggi di una fusione che non dovrà essere solo amministrativa ma anche e soprattutto culturale e di mentalità se vogliano che abbia ricadute, in termini di sviluppo più complessivo, sulle popolazioni coinvolte. Quello che ci preme sottolineare è che di fronte a questa sfida non possiamo posizionarci con sospetto o diffidenza ma al contrario con la convinzione che ci troviamo di fronte ad un appuntamento storico che non possiamo permetterci di fallire nell’interesse delle giovani generazioni.
Co Ro Si...
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