Tra i sindaci della nostra città, ho dimenticato di citare Armando De Rosis e me ne scuso. Io sono stato sicuramente uno tra i protagonisti della sua prematura caduta. Un errore! Ma anche l’unico ad averlo ammesso pubblicamente, sui palchi, durante la campagna elettorale del 2013. Mi sono lasciato influenzare dal solito “ furbetto“,colui che da troppi anni sta ingannando i cittadini, provocando danni irreparabili al territorio. De Rosis, non può però, oggi, parlare di progetti politici condivisi ed allargati, lui, proprio lui, ingessato da ideologie che poco hanno a che fare con i problemi della nostra Città. Le sue riserve mentali, l’idea dei buoni da una parte ed i cattivi dall’altra, sono stati la causa, se vogliamo, della sua breve esperienza sindacale non considerando che il perfido Geraci, cattivo e molto insidioso, si sarebbe arreso solo dopo averlo mandato a casa, senza preoccuparsi neanche per un attimo dell’interesse più generale. Se De Rosis avesse avuto un po’ di senso pratico tutto questo non sarebbe successo. Ed ecco perché oggi, più che mai, è necessario passare dalla politica delle chiacchiere a quella del fare, senza strumentalizzare i giovani che nell’ultimo consiglio comunale non hanno dato certo prova di essere migliori dei meno giovani. Oggi Corigliano ha bisogno più che mai di soggetti politicamente diversi dal passato: c’è bisogno di uomini preparati, coraggiosi, rigorosi, determinati, visionari, indipendenti, che siano giovani o no, poco importa. Una certa borghesia si scandalizza quando, per denunciare inefficienza ed incapacità amministrativa, si usa, come spesso usa fare il sottoscritto, un linguaggio duro, ai limiti della buona educazione, anziché indignarsi e reagire alla mala politica cercando una terza via e mandare definitivamente a casa “il gatto e la volpe“ che troppo male hanno fatto alla città.
Cataldo Russo |