Comitato Difesa Consumatori, fa sapere che si chiamano Pfas e , altro non sono che sostanze fluorurate usate per rendere impermeabili al grasso e all’acqua gli imballaggi per alimenti. Dal contenitore dell’hamburger ai cartoni della pizza. La notizia , lanciata dall’’autorità per la sicurezza alimentare in Danimarca ha posto limiti stringenti, ma, prosegue Pietro Vitelli nel resto d’Europa ed anche in Italia , li ingeriamo senza regole, perché sono ovunque. I test di laboratorio che un’associazione indipendente di consumatori nazionali ha portato avanti con altre quattro Associazioni indipendenti europee, Danish Consumer Council (Danimarca), DECO (Portogallo), OCU (Spagna) e Test-Achats (Belgio) hanno documentato la presenza delle citate sostanze indesiderate nei contenitori alimentari utilizzati nei locali dove si producono alimenti di asporto e pizzerie.
La fonte consultata dal Comitato Difesa Consumatori (Altroconsumo) afferma che dalle analisi in laboratorio di 65 campioni di imballaggi alimentari - 13 di provenienza italiana - risulta che
- i composti fluorurati sono intenzionalmente usati per il trattamento delle superfici degli imballaggi in carta e cartone; - il tenore in fluoro organico eccede in 63 campioni su 65 il valore limite raccomandato dall’Autorità Danese per la sicurezza alimentare, all’avanguardia sulla tutela della salute dei consumatori; - rinvenute sostanze tossiche in metà dei campioni esaminati; alcune di queste sono nell’Elenco europeo delle sostanze estremamente problematiche (Substances of Very High Concern), come il PFOA, composto chimico che riduce la fertilità e danneggia il feto.
Infatti il 6 ottobre 2016 il Parlamento Europeo ha inteso adottare un’apposita “risoluzione” affinchè venga applicato il Regolamento (CE) 1935/2004 per i materiali e gli oggetti destinati al contatto con gli alimenti. Ponendo come priorità alle nazioni componenti la U.E. la urgente la necessità di intervenire, anche nei processi e nelle filiere produttive industriali in quanto, esistono già in commercio imballaggi alternativi più sicuri, che potrebbero essere adottati nei singoli territori. La urgente richiesta di tutela della salute anche dei consumatori calabresi ha fatto si che il Comitato Difesa Consumatori ha inviato una lettera al Ministro della Salute ed al suo Direttore Generale preposto alla tutela e salvaguardia della sicurezza alimentare .Sono stati portati a conoscenza della problematica anche ,l’Assessore alla Sanità della Regione Calabria e, all’apposita Unità Operativa di Tutela dei Consumatori, afferente all’assessore alle Attività Produttive Carmen Barbalace |