Un tempo era molto frequentata nel periodo estivo. Ad agosto, in particolare, era meta prediletta di adolescenti e ragazzi, i quali, dopo i tuffi nel mare di Schiavonea, avvertivano il desiderio di divertirsi tra le sue fresche alture. Piana Caruso, montagna del comune di Corigliano Calabro, è uno “scrigno” di memorie e ricordi per intere generazioni di cittadini, luogo di relax e refrigerio per tanti di loro e per turisti che la preferivano, per trascorrere le loro tranquille vacanze, alle località sciistiche per eccellenza. Oggi, tra i promotori della rinascita di questo splendido borgo, si registra la presenza, ma soprattutto il coraggio, di un giovane e apprezzato imprenditore operante nel settore della ristorazione e dell’accoglienza. Si tratta di Aldo Chiodo, che tra non pochi sacrifici e numerose attenzioni nei confronti dell’utenza gestisce uno dei luoghi più caratteristici e ospitali della zona montana coriglianese: l’agriturismo “Il Mandrone”. Una vera e propria culla di benessere, tempio di sana alimentazione e aria salubre, eleganza, buon gusto, cura e ricerca dei particolari, dove abbondano disponibilità e gentilezza. Unitamente al suo staff, costituito da intraprendenti giovani come lui, il titolare di tale splendida struttura immersa nel verde si sta prodigando alacremente per organizzare una serie di iniziative in loco, coinvolgendo istituti scolastici, associazioni, gruppi di privati cittadini, affinché questa importante e preziosa fetta del territorio comunale possa assurgere alla dignità e allo sviluppo che merita. “Da qualche anno, purtroppo, complice il mutamento di abitudini, il borgo di Piana Caruso non è più quello che era. Chiunque decida di recarsi a Piana Caruso – afferma l’imprenditore – s’imbatte immediatamente in scene e situazioni che ne testimoniano il graduale declino e ne testimoniano la distanza abissale con quello che era il positivo scenario che si presentava fino a qualche anno addietro. Eppure, non si tratta di uno sperduto angolo dell’altopiano silano. Piana Caruso, infatti, dista soli 5 chilometri dal centro storico cittadino. L’incanto dei suoi luoghi, dei suoi paesaggi e dei suoi intensi aromi è però rimasto immutato, poiché all’incuria e alle disattenzioni dell’uomo sono comunque sopravvissute le foreste di castagni, pini, querce e abeti. Quel che manca è il complesso di servizi che dovrebbero stimolare l’arrivo di turisti nella zona e lo stesso incremento di presenze di cittadini. Nessuno pensa ad impianti sciistici o strutture da favola, ma la promozione turistica del territorio non è certamente conciliabile con scene di degrado e abbandono”. “Ecco perché – prosegue l’imprenditore – penso sia necessario e auspicabile, di concerto con tutti i cittadini di buona volontà e naturalmente le preposte istituzioni, sforzarsi per un corale impegno proteso a valorizzare adeguatamente Piana Caruso e l’intera area montana cittadina. Come agriturismo “Il Mandrone” siamo quotidianamente motivati affinché l’accoglienza, l’ospitalità, la buona cucina, la riscoperta delle tradizioni enogastronomiche locale siano il faro della nostra struttura, in un’ottica di inclusione di quanti intendono accostarsi alle bellezze naturali di questo luogo e collaborare in tale disegno di armonica crescita sociale, culturale, turistica, ricreativa. Siamo al lavoro per promuovere giornate dedicate alle scolaresche nell’ambito di un progetto di “fattoria didattica” nonché iniziative pubbliche finalizzate a sensibilizzare la cittadinanza nei confronti del mondo rurale, della civiltà contadina, della storia, gli usi, i costumi, l’enogastronomia del nostro territorio, che di volta in volta comunicheremo per renderne edotto il maggior numero di persone possibili”. Insomma, un impegno a 360 gradi, per far sì che Piana Caruso possa ritornare ai fasti di un tempo, che rende onore ad Aldo Chiodo e a tutta la squadra de “Il Mandrone”. |