Con le assemblee provinciali si chiude la prima fase del nostro lavoro di radicamento politico sul territorio calabrese. Abbiamo lavorato tanto ed anche discretamente. In pochi mesi abbiamo messo in piedi, cinque comitati promotori provinciali, ed in alcuni casi persino locali. Sin dal primo momento abbiamo partecipato alla costituzione dei comitati referendari, partecipando e condividendo con le altre forze politiche ed associative decine di iniziative ed organizzando direttamente circa cinquanta momenti di dibattito in ogni angolo di Calabria. In quella circostanza abbiamo stabilito rapporti e creato convergenze con il mondo della cultura, dei saperi, del sindacato delle associazioni territoriali. Oggi con la stessa determinazione ed impegno dobbiamo sostenere la campagna referendaria sui diritti dei lavoratori. In piu’ occasioni abbiamo preso posizioni chiare e forti su problematiche di rilievo locale e regionale, definendo una linea identitaria che ormai ci colloca stabilmente nell’immaginario collettivo della nostra regione. Il duraturo silenzio sull’operato della giunta regionale si è gradualmente dissolto, determinando una più chiara posizione di aperta criticità verso un governo regionale che in nulla ha segnato una concreta soluzione di continuità rispetto al passato. Per quanto attiene la questione metodologica adottata dal presidente della giunta regionale e della forza di maggioranza relativa(PD in varie forme rappresentato),riteniamo assolutamente irricevibile che in due anni abbondanti non ci sia stato nessun incontro ufficiale tra le forze che determinarono la storica vittoria alle consultazioni del novembre del 2014. I passaggi successivi hanno viceversa determinato una sostanziale presa di distanza dalle speranze suscitate finendo col transitare in una oggettiva convergenza di vedute con parte dell’opposizione. Molte/i compagne/i provenienti da sensibilità differenti al nucleo originario si sono messi in cammino con noi aprendo scenari di elaborazione e di partecipazione che hanno arricchito ognuno di noi. Le nostre assemblee sono state partecipate e ricche di stimolanti interventi suscitando emozioni, entusiasmo ed ottimismo per il prossimo futuro. Migliaia di tesserati,34 delegate/i e tante/i compagne/i che hanno dato disponibilità per la partecipazione al congresso nazionale, soprattutto ,nonostante le difficoltà emerse dal dibattito in corso, i nostri rapporti si sono mantenuti cordiali e fraterni. E questo è senz’altro il momento più coinvolgente. Uno dei limiti dell’agire politico del secolo che lasciamo alle spalle, con le grandezze e le catastrofi che portiamo in memoria, ha troppe volte scisso i comportamenti quotidiani dal fine ultimo, finendo col farci diventare nella pratica “ben altro” di quanto a parole testimoniato. A margine degli scenari storici evocati ,nel tempo presente si è ben consolidata nell’immaginario collettivo, l’ evidente incoerenza tra i cambiamenti evocati e la (purtroppo)ormai consolidata abitudine alla gestione del potere ad ogni costo ed in conto terzi(grandi gruppi finanziari, BCE, FMI, e nel caso nostro dell’ormai robusto “blocco sociale trasversale” che regna sovrano sui trasferimenti di fondi europei e sulla gestione delle residue risorse pubbliche disponibili. Il taglio netto del cordone ombelicale effettuato dal PD in generale e di conseguenza nella nostra regione, sia in termini storici che di insediamento sociale, hanno da un lato consumato i perimetri di insediamento popolare e dall’altro il duraturo permanere di un riflesso distorto di cosa rappresenti la sinistra nel nostro tempo. In termini concreti nonostante le politiche iperliberiste messe in opera dai governi delle larghe o mini intese ovvero per rimanere in terra calabra, di perfetta continuità con il recente passato ,nell’immaginario collettivo permane la rilevante dicotomia del considerate la “sinistra/centro” forza di governo, con le perniciose conseguenze in termini elettorali . La vacuità prospettica della “sinistra” che gestisce in termini di cooptazione nei luoghi di potere si manifesta nei rifugio all’astensione dell’elettorato(il 50%dei calabresi ha disertato le urne nelle ultime consultazioni elettorali. Nel nostro caso non vi è stata neppure la diaspora verso le posizioni dei cinque stelle. La nostra elaborazione politica sarà meglio rappresentata in sede congressuale regionale, dove apriremo le porte al diffuso ed ancora molecolarmente disperso popolo (per dirla con le parole di Gramsci) della sinistra calabrese. Partendo dal presupposto che, senza scivolare in affrettate ipotesi neoilluministiche, si tratta di forzare un quadro consolidato di rassegnazione all’esistente, che a parte qualche eccezione, appare ancor poco permeato da vertenze e movimenti in grado di mutare di segno le prospettive del prossimo futuro. Giungono infine notizie positive da molti comuni dove si voterà nei prossimi mesi. Non abbiamo trascurato nemmeno questo aspetto, pur consapevoli dei limiti dirigenziali impliciti alla fase costituente che stiamo attraversando. In alcuni casi stiamo consolidando percorsi già sperimentati con successo, penso a Pizzo Calabro, in altri si stanno esplorando vie nuove come ad Acri, infine, nella realtà più importante tra quelle dove si voterà, ovvero a Catanzaro ,siamo sin dal primo momento orientati a cogliere il contro/vento trascinate ed entusiasmante di Nicola Fiorita, persona tra le più belle che in questo momento esprima la nostra terra. Potevamo fare tanto altro e tantissimo altro faremo ,tutte/i assieme, anche o forse soprattutto quelle compagne/i che in queste ore stanno vivendo con la sofferenza del dubbio l’evolversi della situazione generale. Per certi versi,con le assemblee provinciali si chiude qui il compito assegnatomi qualche mese orsono. Ognuno di noi è una risorsa di straordinario valore, e voglio credere che nonostante il delicato momento ci si ritrovi tutte/i da domani a ricominciare assieme il percorso di consolidamento e di radicamento del nostro progetto nel territorio e nei luoghi dove necessaria risulta essere la presenza della sinistra. In questo senso, consapevoli di essere tutti necessari ma nessun indispensabile, abbiamo tentato di essere inclusivi e rispettosi delle sensibilità presenti ,considerandole una ricchezza comune e non un limite soggettivo . Resto a disposizione per condividere assieme a tutte/i le cittadine/i calabresi la prospettiva concreta di una forza che ha l’ambizione ed il sogno di costruire insieme ”quel paese nel paese” capace di cambiare il nostro tempo ed il nostro futuro.
Angelo Broccolo Coordinatore comitato promotore Sinistra Italiana Calabria |